venerdì, ottobre 27, 2023

IL COMMENTO. La sanatoria e il sacrificio di Piersanti Mattarella

di Marco Patucchi


Parafrasando Raymond Carver è bene spiegare (e soprattutto ricordare) «di cosa stiamo parlando quando parliamo» del condono edilizio targato centrodestra che sana oltre 200mila case abusive in riva ai mari della Sicilia. 

Dicevamo dell’importanza della memoria: ecco, se qualcuno non lo sapesse l’emendamento al disegno di legge urbanistica proposto da FdI e sostenuto da tutta la maggioranza reinterpreta e, di fatto, vanifica la legge regionale 78 fortemente voluta nel 1976, tra gli altri, dall’allora assessore regionale Piersanti Mattarella per bloccare l’assalto del cemento alle coste dell’Isola. Non erano trascorsi troppi anni dal “sacco di Palermo” ad opera dei sodali dell’ex sindaco mafioso Vito Ciancimino. 
Quella legge all’avanguardia, che poi Mattarella farà rispettare da governatore, fissò il vincolo della inedificabilità assoluta entro 150 metri dalla spiaggia, anticipando così in Sicilia la legge Galasso che nel 1985 avrebbe introdotto il divieto anche nel resto del Paese estendendolo a 300 metri.

Il suo impegno per la civiltà e la legalità, Piersanti Mattarella lo pagò con la condanna a morte eseguita da Cosa nostra che, per la prima volta nella storia, si trovava davanti a uno statuto speciale dei siciliani usato non per salvaguardare i privilegi e i soprusi di sempre, ma per tutelare beni comuni come l’ambiente e il paesaggio. Il sacrificio di Piersanti Mattarella oggi rischia di essere umiliato, così come tutti i siciliani che rispettano le leggi senza se e senza ma.

La Repubblica Palermo, 28/10/2023

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