giovedì, ottobre 26, 2023

Corleone, convegno sul miliare romano rinvenuto nel 1953 in contrada Zuccarrone



Ricorrono quest’anno i 70 anni dal ritrovamento del famoso Milliarium di Aurelio Cotta, un reperto unico e di straordinaria importanza in relazione alla ricostruzione della viabilità antica nel territorio del corleonese. Per l’occasione, il Comune di Corleone e il Cidma hanno organizzato una giornata di studi, curata dall’archeologa Francesca Spatafora, incentrata proprio sulla “Viabilità e sugli insediamenti nel comprensorio territoriale del Belice e dei Monti Sicani”. 

All’incontro, che si svolgerà sabato 28 ottobre nella sede del Cidma dalle 10, partecipano illustri studiosi che, a vario titolo, si sono occupati dell’argomento, a partire da Carmine Ampolo, già professore di Storia Greca alla Scuola Normale Superiore di Pisa e accademico dei Lincei, e da Jonathan Prag, dell’Università di Oxford che, in anni recenti, ha ripreso lo studio del miliario del console Aurelio Cotta. Seguiranno gli interventi di numerosi archeologi, storici e antropologi che, negli ultimi decenni, hanno operato attivamente nel territorio riportando alla luce importanti testimonianze relative al suo popolamento a partire dall’antichità e fino al medioevo.


Un’occasione di studio e di approfondimento, dunque, a cui si accompagna il primo e fondamentale intervento di pulitura e restauro delMilliarium, curato da Lorella Pellegrino - già restauratrice del Centro Regionale per il restauro e la progettazione e docente nel corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Palermo – propedeutico alla nuova esposizione dell’importante reperto. Il Milliarium era la pietra collocata lungo la strada consolare romana Agrigentum-Panormus che indicava le 57 miglia che separavano la Città dei Templi da contrada Zuccarrone. Sulla pietra, oltre all’indicazione delle miglia, si trova il nome di “Aurelio Cotta Console”: l’scrizione risale verosimilmente al 252 a.C., quando Aurelio Cotta fu console romano in Sicilia per la prima volta.

Proprio per garantire un’adeguata musealizzazione del Milliarium e per ampliare l’esposizione del Museo Civico “Pippo Rizzo”, l’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana ha assicurato, grazie a una iniziativa direttamente promossa dall’assessore Francesco Paolo Scarpinato, il necessario supporto finanziario che consentirà anche di allestire un’intera sala dedicata agli scavi di Cozzo Spolentino, un interessante insediamento indagato dalla Soprintendenza alcuni decenni fa, situato tra Corleone e Prizzi, sulla linea di spartiacque tra la Valle del Belice e quella del San Leonardo, occupato nell’antichità e nell’alto medioevo. Grazie, infatti, alla disponibilità della Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo, guidata da Selima Giuliano, i reperti archeologici rinvenuti in occasione delle campagne di scavo condotte nel 1993 e nel 1996 verranno affidati al Comune di Corleone e destinati per la prima volta all’esposizione nel Museo Civico “Pippo Rizzo” che, di conseguenza, arricchirà in maniera significativa la propria offerta culturale in vista della riorganizzazione dell’intero percorso museale. 

Tutte queste iniziative, che saranno realizzate entro il 2023, “tendono a valorizzare in maniera sempre più incisiva lo straordinario patrimonio culturale di Corleone e del suo territorio – dice la dottoressa Francesca Spatafora - e ad evidenziare, in particolare, il contributo fondamentale dell’archeologia per la conoscenza e l’approfondimento di quella storia, assai complessa, che per molti secoli ha riguardato l’intero comprensorio territoriale che si caratterizza come zona di frontiera, cerniera tra la parte orientale e quella occidente dell’Isola”.

“Collaborare con il Comune per questa iniziativa ci rende particolarmente felici – afferma Claudio Di Palermo, vice presidente del Cidma - anche perché questa è solo la prima parte di un progetto che si concluderà con la nuova organizzazione delle stanze del museo e che vedrà la partecipazione di personalità, esperti e studiosi anche locali che hanno approfondito la storia del ritrovamento di questo rilevante reperto”. 

 “Siamo molto felici di ospitare a Corleone studiosi di fama internazionale, con interessi che spaziano dall’archeologia alla storia, fino all’antropologia, per una giornata di studi che si preannuncia estremamente stimolante e ricchissima di spunti che non sono confinati in una dimensione del passato, ma giungono fino ai giorni nostri – commenta il sindaco Nicolò Nicolosi -. Da sempre la viabilità è premessa imprescindibile dello sviluppo: ripercorrere le strade del passato significa gettare una luce nuova su ciò che si sta facendo nel presente e, soprattutto, su ciò che si farà nel futuro”.

 


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