lunedì, ottobre 16, 2023

Palermo. Cgil e Fiom hanno ricordato Orcel insieme a studenti e docenti del Regina Margherita. “Inserire nell’offerta formativa delle scuole la storia di chi ha combattuto per i diritti. Lezione sempre attuale”

Un momento della manifestazione di stamattina

Palermo 16 ottobre 2023 –  Ricordato oggi Giovanni Orcel, nel 103esimo anniversario del suo brutale omicidio per mano della mafia. Alla cerimonia quest’anno hanno partecipato per la prima volta le studentesse e gli studenti di una scuola, l’istituto Regina Margherita, presenti anche con  l’orchestra del liceo musicale, che ha eseguito l’inno nazionale, il silenzio e bella ciao.
 

    “Quest’anno abbiamo riprodotto sotto la lapide in corso Vittorio Emanuele il volto di Giovanni Orcel per associare un nome e una data anche a un viso: il volto di un uomo di 33 anni ucciso dalla mafia che combatteva per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori  - ha spiegato il segretario generale Cgil Palermo ai ragazzi - Giovanni Orcel faceva il tipografo, era animato da passioni e interessi come tutti, dall’impegno  e dal bisogno di costruire giustizia sociale. A distanza di 103 anni questa memoria, passata tra le generazioni, appartiene a tutti noi, come appartiene a noi la memoria dei tanti martiri che lottando contro la mafia  hanno sacrificato la loro esistenza per il bene collettivo”.

      Soffermandosi sull’attualità della lezione di Orcel, costruttore di unità tra mondo contadino e operaio, Ridulfo ha detto che “oggi bisogna costruire un’alleanza strategica tra lavoratori e lavoratrici che hanno tutele e chi non le ha, come i rider, le partite Iva, i part time involontari, i precari, chi vive in condizioni di disoccupazione permanente e di lavoro nero”.

    Tanti gli alunni intervenuti leggendo dei testi scelti, dopo aver partecipato nei giorni scorsi a un seminario  a scuola su Orcel.  “E’ fondamentale che i ragazzi conoscano eventi come questo che fanno parte della nostra storia. Quella di oggi – ha osservato il preside del liceo Regina Margherita Domenico Di Fatta -  è una lezione di educazione civica. Adesso avete capito chi c’è dietro una targa che vedete tutti i giorni. Se oggi i lavoratori hanno più diritti rispetto a 100 anni fa lo devono a sindacalisti come Orcel. La scuola fuori dalla scuola ha molto da insegnare”.  

   Dino Paternostro, responsabile dipartimento archivio e memoria storica della Cgil Palermo, ha sollecitato un passaggio per accrescere l’importanza del ruolo del movimento contadino nella memoria collettiva: “La storia del movimento sindacale diventi materia di studio neIle nostre scuole. Insieme alla storia romana, sarebbe importante anche ragionare sulle vicende hanno reso larghe masse popolari protagoniste della storia di  Palermo e della  Sicilia. Nell’offerta formativa dovrebbero essere inserite le pagine dedicate al momento in cui i lavoratori hanno cominciato ad alzare la testa per rivendicare con più forza i propri diritti”.

  “Come ogni anno siano qui a ricordare la figura di Giovanni Orcel, segretario dei metalmeccanici – hanno aggiunto il segretario generale della Fiom Cgil Palermo Francesco Foti e il segretario Fiom Marco Biondo, presenti assieme a tanti lavoratori di aziende   - E’ giusto che i giovani, futuri lavoratori, sappiano chi ci ha preceduti. Sulla base degli insegnamenti di Orcel portiamo avanti ogni giorno la lotta per il lavoro.  Come Orcel, anche noi siamo stati costretti un paio di anni fa a occupare lo stabilimento del cantiere navale per evitare il rischio di un suo ridimensionamento. Siamo riusciti a impedirne la chiusura e oggi lavoriamo al cantiere navale con nuove prospettive”.

  Anche Umberto Santino, presidente del centro di documentazione “Giuseppe Impastato” ha chiesto che  Giovanni Orcel, venga ricordato nei libri di storia della mafia e dell’antimafia. “Giovanni Orcel – ha aggiunto Santino - è ignorato nonostante sia stato una figura di primissimo piano non solo a livello locale e siciliano ma nazionale, non solo per l’occupazione del Cantiere ma anche per il ponte che cercò di costruire  tra operai e contadini”.




















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