sabato, novembre 12, 2022

L’impegno in prima linea delle mamme dello Zen nel rilancio del quartiere



Repubblica ha fatto visita a “Zen Insieme” dove, tra piatti internazionali e laboratori, sono le donne a recitare un ruolo da protagoniste

di Claudia Brunetto

Si sono raccontate mentre sfogliavano le pagine dell’edizione palermitana di “ Repubblica”. I desideri per il quartiere, l’attività quotidiana in cerca di riscatto, alcune criticità della città che vivono sulla propria pelle. Loro, le mamme dello Zen, riunite ieri mattina nella sede dell’associazione Laboratorio Zen Insieme in occasione della riunione di redazione di “Repubblica Palermo” per la seconda volta in trasferta dopo l’appuntamento al liceo linguistico Ninni Cassarà, hanno fatto sentire la loro voce. 


Con l’orgoglio di chi, giorno dopo giorno, prova a costruire un futuro diverso per sé e per i propri figli. Non lavorano o hanno impieghi precari. L’associazione Zen Insieme è diventata per loro un punto di riferimento quotidiano. «È la nostra casa», dicono in coro. Da quando è stato costituito lo “Spazio mamme” nel 2017 seguono diversi laboratori. C’è il corso di cucito, quello di pittura su stoffa e anche uno di cucina. 
«Sono partita da zero – racconta Eleonora Riccobono che ha un bimbo di cinque anni ed è in cerca di un lavoro qualsiasi – Da due anni avevo una macchina per cucire a casa ma non la utilizzavo. Fino a quando non ho cominciato a partecipare al laboratorio dello “Spazio mamme”. Adesso ci stiamo preparando al Natale. Per l’occasione vogliamo realizzare dei centrotavola e dei cestini, insomma dei manufatti di cucito che durante le feste possono essere riempiti di dolci e cioccolatini». 
La sfida, però, è ancora più grande. Provare a formare una cooperativa di mamme per avviare una piccola impresa. 
«È il loro sogno – dice Alessandra Notarbartolo, coordinatrice dello “Spazio mamme”, un programma realizzato in collaborazione con Save the children – Il loro progetto in grande. Hanno già ideato il marchio che si chiama “ZenZero”, ma è ancora tutto in divenire. All’inizio sono state formate da esperti esterni, da sarte professioniste, poi sono andate avanti da sole». 
Sono circa una ventina a seguire i diversi laboratori. «Li progettiamo insieme alle mamme in base ai loro desideri. Come sempre tutto parte dal basso perché poi sia efficace nel tempo», continua Notarbartolo. 
Ecco perché è nato anche il laboratorio di cucina del mercoledì. Rosalia La Vardera, cinque figli e nove nipoti, propone delle ricette internazionali e le altre mamme la seguono per imparare. Così al Laboratorio Zen Insieme si preparano anche il sushi, qualche piatto cinese e thailandese e anche le focaccine venezuelane di “arepa”. 
«Amo moltissimo cucinare – racconta La Vardera – Per me è un momento divertente di convivialità e sperimentazione. Mi piace riprodurre i piatti di altre culture che mi capita di mangiare al ristorante. Mi basta osservarli, gustarli, poi ricavo gli ingredienti e provo a realizzarli nella sede dell’associazione con le altre mamme». Quello del mercoledì, infatti, ormai è un appuntamento fisso a cui partecipano anche alcuni operatori di Zen Insieme. Le mamme sono un motore di cambiamento nel quartiere, ma pretendono che le istituzioni facciano la loro parte. A cominciare dalla realizzazione della piazza che attendono da anni e che continua a essere un’enorme discarica di rifiuti e auto bruciati di oltre 10 mila metri quadrati. 
«Adesso dicono che i lavori partiranno in primavera, staremo a vedere», dicono le mamme. E anche la redazione di “Repubblica” non ha intenzione di mollare la sfida della prima piazza allo Zen 2. Finché il sogno diventerà realtà. 

La Repubblica Palermo, 12/11/22

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