domenica, novembre 20, 2022

Gianni Bisiach e Corleone: ci ha raccontato della mafia ma anche delle persone che l’hanno combattuta

Momenti delle attività di Gianni Bisiach. Nella foto grande a sx un frame dell’intervista a Peppino Di Palermo, cognato di Rizzotto, nel 1962


DINO PATERNOSTRO

Oggi ci ha lasciati all’età di 95 anni Gianni Bisiach, un grande giornalista del servizio pubblico, della Rai, che cronaca e storia le ha raccontate recandosi col taccuino, il microfono e la telecamera sui vari “fronti” in cui si svolgevano. Uno di questi, molto “caldo”, era nel 1962 la Corleone della “guerra di mafia” tra liggiani e navarriani. Bisiach raccontò magistralmente quella “guerra”, lasciandoci un “documento” ancora oggi studiato nelle scuole di giornalismo. È un documento a cui la Cgil è molto legata perché in esso Bisiach racconta della mafia, ma anche delle persone che avevano il coraggio di battersi contro di essa. In primo luogo il giornalista racconta di Placido Rizzotto, segretario della Camera del lavoro di Corleone, che proprio Michele Navarra e Luciano Liggio rapirono e poi assassinarono la sera del 10 marzo 1948. Si tratta del Rapporto da Corleone” di Gianni Bisiach (1962), inserito nella rubrica “Rotocalco” diretta da Enzo Biagi. 

Nel suo “rapporto” Bisiach racconta anche di Carmelo Rizzotto, il coraggioso padre del sindacalista che mai di stancò di denunciare gli assassini del figlio, chiamandoli tutti per nome e cognome. E da volto e voce anche a Nino, fratello di Placido, alla mamma e alle sue sorelle, al cognato Peppino Di Palermo, capace di tratteggiare con poche parole e con nettezza la figura del capomafia di Corleone, il cui nome allora nessuno osava pronunciare. 

Gianni Bisiach è ritornato a Corleone nel 1998, in occasione delle manifestazioni organizzate dal comune e dalla cgil per il 50mo dell’assassinio di Rizzotto. Per l’occasione è stato proiettato il “Rapporto da Corleone” del 1962. 

Grazie, Gianni Bisiach, per aver dato voce alle persone autentiche e coraggiose della nostra terra, capaci di lottare contro la mafia quando farlo “non era di moda”, ma faceva rischiare e a volte perdere la vita. 

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Bisiach ha mantenuto per tutta la vita un bel rapporto con la famiglia Rizzotto. 

Ecco il ricordo scritto da Placido Jr., nipote omonimo del sindacalista assassinato dalla mafia:

“Profondo dolore per la morte dell'amico Gianni Bisiach . Ogni volta che mi capitava di andare a Roma era obbligo andare a pranzo insieme ed era sempre emozionante sentire i suoi ricordi ed i tanti aneddoti della sua avventurosa carriera giornalistica. Il 12 aprile del 2012 a Montecitorio mi presentò al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il quale mi disse che era sua intenzione partecipare ai solenni funerali di mio zio e mi pregò di fissarli in concomitanza del 23 maggio, data in cui sarebbe stato a Palermo per L'anniversario della strage di Capaci. Gianni era molto legato alla nostra famiglia ed a mio padre il quale lo aveva collaborato nella realizzazione del famoso documentario del 1962 " Rapporto Corleone "che gli valse un premio mondiale per la televisione. Questo documentario ha fatto scuola e per me ha un grande valore affettivo in quanto, oltre a parlare per la prima volta in TV di mafia e della storia di mio zio Placido, contiene interviste a mio padre , a mio nonno Carmelo e a due miei zii. Riposa in pace amico mio”.

Placido Rizzotto

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