domenica, novembre 20, 2022

E' morto il giornalista e scrittore Gianni Bisiach. Pioniere della divulgazione storica in televisione, aveva 95 anni

Gianni Bisiach


Prima di Oliver Stone, c'è stato Gianni Bisiach. Nel 1969 realizza I due Kennedy, quasi un instant-movie, che ricostruisce la carriera politica, l'ascesa e poi la fine violenta dei fratelli del sogno americano spezzato, John e Bob. Il giornalista è morto all'alba a Roma, all'età di 95 anni. 

E' stato un pioniere della divulgazione storica in televisione, concretizzando un sogno iniziato da bambino, quando già era alle prese con i primi documentari. Ma l'esperienza sul campo matura in Africa, dove si trasferisce nella seconda metà degli anni Quaranta, dopo essersi diplomato nella sua Gorizia. In Eritrea è ufficiale meteorologico della Raf ad Asmara. Approfondisce gli studi in geologia, si laurea in medicina, incrocia la strada con Franco Basaglia.

Negli anni Sessanta, è già in Rai: racconta le spedizioni polari di Umberto Nobile, ma, soprattutto, firma nel 1962 Rapporto da Corleone. E' un'inchiesta sulla mafia, a partire dall'omicidio del sindacalista Placido Rizzotto, che fa scuola, con testimonianze in presa diretta: alla rete americana Cbs sarà utilizzata per i corsi di formazione dei giornalisti. Bisiach va sui luoghi con la telecamera, ascolta, mostra, inaugurando un "metodo".

Nello stesso anno tiene a battesimo Tv7, rubrica settimanale di approfondimento del telegiornale che è ancora in onda. Ma la sua è una dimensione internazionale. Durante tutto il decennio collabora con Walter Cronkite della Cbs; conosce Robert Kennedy, che intervista per il documentario “La pena di morte nel mondo”, fa lo stesso con il direttore della Cia William Colby; testimonia dei primi successi dei Beatles, porta le telecamere in Etiopia e alla corte dello Scià di Persia.

Bisiach anticipa le grandi inchieste sulla storia del Novecento: conosce il procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison, lo stesso che farà riaprire il caso Kennedy e ispirerà nel 1991 il film di Oliver Stone JFK, interpretato da Kevin Costner. Al capo di Stato assassinato a Dallas il 22 novembre 1963 il giornalista dedica anche una biografia di successo, Il presidente.

Dal 21 aprile 1977 al 19 aprile 1978, in onda ogni settimana sulla seconda rete, il suo programma “Testimoni oculari” approfondisce e fissa nella memoria la storia italiana del Novecento, affidandone il racconto a protagonisti celebri e non. Accade con Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, che ricostruiscono la loro evasione dal carcere di Regina Coeli. Roberto Rossellini, invece, rievoca la nascita del suo capolavoro “Roma città aperta”. Bisiach trova e raccoglie le testimonianze di torturati e torturatori della prigione nazista di Via Tasso. Il ricordo della Marcia su Roma è affidato ad Alberto Moravia, mentre Susanna Agnelli analizza la condizione della donna durante il fascismo l'occupazione di Roma.

L'ultima rubrica di Bisiach, per tredici anni - dal 2001 al 2013 -, è Un minuto di storia del Tg1. Solo lui che la storia l'aveva vista, fatta e raccontata ai primi telespettatori del bianco e nero poteva permettersi di condensarla in sessanta secondi. Bisiach sarà sepolto a Gorizia, dove era nato il 7 maggio 1927.


LA REPUBBLICA, 20 NOVEMBRE 2022

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