giovedì, febbraio 02, 2023

I tre giorni dei devoti. Catania celebra la festa di Sant’Agata


La sfilata delle Candelore, con gli enormi ceri decorati, i giochi di fuoco e la processione in giro per le strade: guida a un intenso fine settimana. Itinerari d’autore. Lo spettacolo della patrona 

di Paola Pottino

È una delle feste patronali più belle e importanti al mondo. La festa di Sant’Agata, a Catania, paragonata alla Settimana Santa di Siviglia o al Corpus Domini di Cuzco, in Perù, è un misto di devozione e folclore che attira fedeli e visitatori da tutto il mondo. 
« La festa, dopo due anni di restrizioni a causa della pandemia – dice l’architetto e docente di Storia dell’arte, Francesca Ferreri dell’Anguilla che ha scritto: “Catania al femminile”, una guida della città nella quale vengono illustrati i luoghi più noti insieme a quelli più insoliti o nascosti - comincia domani con la raccolta delle offerte a Sant’Agata dove sfileranno anche le due carrozze settecentesche un tempo appartenute al Senato della città, per culminare domenica con la splendida processione per le vie del centro storico ». 
Il via dunque domani, con la tradizionale sfilata delle Candelore, gli enormi ceri decorati con puttini in legno dorato, santi, scene del martirio, fiori e bandiere,

trasportati dai fedeli che, accompagnati dalla banda, daranno inizio alle celebrazioni. Nella serata, chiamata dai catanesi la “sira o tri”, la sera del tre (febbraio), quest’anno organizzata a villa Pacini, a pochi passi da piazza Duomo, si terrà il caratteristico spettacolo pirotecnico. 
Dice Francesca Ferreri dell’Anguilla: «La storia della Santuzza è incastonata tra le chiese e i conventi di Catania, che vedrete brillare sugli stendardi di velluto rossi bordati d’oro, esposti sui balconi di tutti i palazzi del centro storico durante i festeggiamenti». 
All’alba di sabato, in cattedrale,dopo la recita del rosario, avrà luogo la messa dell’Aurora al termine della quale partirà da porta Uzeda la processione delle reliquie di Sant’Agata per tutto il centro storico della città e nei luoghi simbolo del martirio. Domenica è il giorno solenne con il ritorno di Santa Agata in cattedrale: il fercolo, che nei giorni precedenti era ricoperto dai garofani rossi, simbolo del martirio, appare adesso coperto da fiori bianchi, simbolo della purezza. E sempre domenica, ultimo appuntamento con le aperturestraordinarie di Palazzo degli Elefanti, sede del municipio, organizzate per le festività agatine. Dalle 9.30 alle 12.30 saranno organizzate le visite guidate curate dell’associazione Guide turistiche Catania, e si potrà assistere nella sala Bellini, a partire dalle 11, all’ultimo dei matinée musicali promossi dal Comitato dei festeggiamenti agatini con la direzione artistica del maestro Fabio Raciti, violinista e direttore d’orchestra. 
«Agathè – spiega Ferreri dell’Anguilla - la buona, nobile di spirito,dal nome di origine greca, è nata presumibilmente alla Civita, come ricorda una lapide fatta apporre nel 1728 sulla facciata del convento di San Placido dalla badessa Maria Rosaria Statella. Cittadina catinensis del III secolo, alla tenera età di 15 anni era una vergine consacrata a Dio dalle idee molto chiare che per nulla al mondo avrebbe rinunciato alla sua fede cristiana. Il rifiuto alle avances del proconsole romano Quinziano, le costò la vita». 

La Repubblica Palermo, 2/2/2023

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