venerdì, novembre 05, 2021

“I beni confiscati sono beni comuni”. Convegno a Monreale organizzato dalla Prefettura

Un momento dell’incontro 


I beni confiscati sono beni comuni” è il titolo di un seminario che si è svolto stamani nell’aula consiliare di Monreale. All’incontro, organizzato dalla prefettura di Palermo e moderato dal prefetto Giuseppe Forlani, hanno preso parte autorità civili, militari e religiose del territorio palermitano. In rappresentanza del Comune di Corleone erano presenti il sindaco Nicolò Nicolosi, il vice sindaco Maria Clara Crapisi e l’assessore alla Legalità Giusy Dragna. 

Il tema centrale del seminario - quello dei beni confiscati alla criminalità organizzata - è stato affrontato da molteplici punti di vista: gestione e riuso dei beni confiscati, la loro valorizzazione, il ruolo delle amministrazioni locali, dei consorzi e delle associazioni antimafia, principali criticità. È stato inoltre presentato lo schema di regolamento per la disciplina dell’utilizzo dei beni confiscati, elaborato all’interno del Tavolo permanente sui beni confiscati istituito presso la prefettura di Palermo. 

Il sindaco Nicolosi, che è anche presidente dell’assemblea del Consorzio Sviluppo e Legalità, ha tenuto un intervento su “Beni confiscati e sviluppo del territorio: l’esperienza dei Comuni dell’Alto Belice”. 

“Nei nostri territori - ha affermato - abbiamo molti beni confiscati e sono anche di particolare valore. Se opportunamente valorizzati sono volano di sviluppo. Bisogna potenziare i Consorzi, perché sono in difficoltà. Devono essere dotati di sostegni, soprattutto in termini di risorse umane che dedichino il loro impegno a tempo pieno al Consorzio. La Regione Siciliana sta selezionando tecnici da assegnare a Comuni e Consorzi. Ne chiederemo uno per rafforzare il nostro Consorzio”. 

Di beni confiscati si continuerà a parlare domani a Portella della Ginestra con un altro incontro organizzato dalla prefettura di Palermo per celebrare i 20 anni di attività del Consorzio Sviluppo e Legalità e della Cooperativa Placido Rizzotto.

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