lunedì, novembre 01, 2021

La presentazione del libro “La strage più lunga” a Corleone. “Abbiamo dato l’onore ai nostri caduti, ma continua la lotta per il lavoro e i diritti”

Un momento della presentazione del libro 

Finalmente in presenza e finalmente a Corleone, ieri è stato possibile presentare il mio libro “La strage più lunga. 
Calendario della memoria dei dirigenti sindacali e degli attivisti del movimento contadino caduti nella lotta contro la mafia
”, Edizioni della Zisa). È stato bello poter comunicare agli amici e ai cittadini presenti idee, considerazioni, fatti. È stato bello poterci guardare negli occhi, vederci “dal vivo” e non dai computer e/o dai telefonini. Con le parole degli intervenuti abbiamo rivissuto la tragedia del massacro di Bronte (anteprima di tutte le stragi dell’Italia unita), l’entusiasmo e il dolore suscitati dal movimento dei fasci dei lavoratori, con Corleone e Bernardino Verro tra i protagonisti principali.

E poi le affittante collettive, il biennio rosso, il secondo dopoguerra, le lotte per la riforma agraria e per la sua applicazione. Momenti contrassegnati dalle lotte dei braccianti e dei contadini, a cui mafia, agrari e apparati statali volevano impedire - con la violenza, gli omicidi e persino le stragi - la conquista di diritti, libertà e lavoro. 

Gli esecutori e i mandanti di questi delitti non sono stati mai puniti né nei tribunali del Regno d’Italia né nei tribunali della neonata Repubblica. I nostri morti sono rimasti “insepolti”, senza giustizia. A rendergliene un po’, la legge voluta nel 1999 dall’Ars, su iniziativa di Pippo Cipriani e del movimento creatosi allora, che riconobbe i sindacalisti caduti come figli della Sicilia migliore. E adesso questo libro che di tutti racconta la vita e la morte, i legami familiari e le lotte condotte insieme alle masse contadine e popolari. 

Sono contento di avere contribuito a rendere l’onore e la memoria ai nostri martiri. È il nostro modo per render loro giustizia, di dar loro quella “giusta” sepoltura che attendevano da anni. 

E sono contento e commosso per aver conosciuto in questi anni tanti familiari dei nostri caduti, con  i quali siamo diventati amici e “fratelli”. Tanti di loro ormai per me sono diventati nomi e persone care: Antonella Azoti, Nico Miraglia, Placido Rizzotto Jr., Santa Raia, Giuseppe Gullo e Filippo Campisi (nipoti di Filippo Intili), Maurizio Casarrubea, Francesco Lo Iacono...

Un grazie a tutti i partecipanti. Un grazie al Cidma e al comune di Corleone che hanno voluto presentare il libro. Grazie ai relatori che l’hanno illustrato (Umberto Santino, Pippo Cipriani, Mario Ridulfo, Claudio Di Palermo). Siamo consapevoli che mafia, fascismo e cattiva politica esistono ancora, anche se in forme diverse. Lo dimostrano, purtroppo, gli assalti alla Cgil di qualche settimana fa, i continui tentativi di riorganizzazione delle cosche mafiose, il lavoro e lo sviluppo insufficienti ai bisogni dei giovani e dei cittadini. Questo significa (e l’ha sottolineato opportunamente il segretario della Cgil Palermo Mario Ridulfo) che dobbiamo continuare - nelle forme adeguate al terzo millennio - la mobilitazione e la lotta. Dp

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