sabato, gennaio 27, 2024

Bimbi maltrattati, 5 anni alla maestra dell’asilo Puglisi di Villafrati: era violenta e urlava in classe. Era finita agli arresti


Virgilio Fagone

I giudici hanno accordato alle parti civili (rappresentate dagli avvocati Paola Valle, Carmelo Franco, Gaetano La Venuta (nella foto piccola), Salvatore Cuccia) un risarcimento da quantificare in sede civile.

Una maestra accusata di avere maltrattato alcuni bambini della scuola dell’infanzia Beato Pino Puglisi di Villafrati è stata condannata a cinque anni di reclusione, oltre all’interdizione dai pubblici uffici. La sentenza contro Maria Pia Traina, di 49 anni, originaria di Santo Stefano Quisquina, nell’Agrigentino, è stata pronunciata ieri dal tribunale di Termini Imerese, presieduto da Vittorio Alcamo. La donna è stata riconosciuta parzialmente incapace di intendere e di volere, cosa che ha ridotto un po’ l’entità della pena. I giudici hanno accordato alle parti civili (rappresentate dagli avvocati Paola Valle, Carmelo Franco, Gaetano La Venuta, Salvatore Cuccia) un risarcimento da quantificare in sede civile.

La vicenda, nata dalla denuncia della mamma di uno dei cinque bambini fra i 3 e i 5 anni che sarebbero stati offesi e maltrattati dalla maestra, è stata ricostruita dai carabinieri, che nella scuola piazzarono videocamere e microfoni. I fatti risalgono al periodo compreso fra marzo e maggio del 2021. A giugno di quell’anno Maria Pia Traina era finita agli arresti domiciliari. In base alla ricostruzione dell’accusa, la maestra avrebbe strattonato, picchiato e minacciato i piccoli, negando loro perfino di andare in bagno. Tra le frasi intercettate: «Oggi ti frusto con questo, pezzo di maleducato, cretino»; «Non hai chiuso la bottiglia, ti do un pugno in testa»; «Ti metto un tappo in bocca e ti mando a casa, meglio che non vieni più a scuola»; «Vi taglio la lingua con il coltello». In una circostanza stava col cellulare all'orecchio e, tirando un bambino per la maglietta per farlo sedere, gli faceva sbattere la testa contro lo spigolo del banco, riportano gli inquirenti. Per il gip che aveva firmato l’ordinanza, Angela Lo Piparo, era emerso «uno scenario di violenza fisica, verbale e di sopraffazione che vede come vittime totalmente inermi dei bambini in tenera età».

Il giudice, che aveva accolto la richiesta del pm Chiara Salerno Cardillo, aveva parlato di «costanti e continue vessazioni, umiliazioni, fisiche e psicologiche, agite dalla maestra ai danni dei piccoli allievi: bimbi che non hanno ancora compiuto neanche quattro anni... Alle immagini si accompagna la trascrizione dei dialoghi, o meglio delle urla, dell'indagata che appare come un soggetto davvero fuori controllo. La donna è particolarmente assorbita da conversazioni intrattenute con il suo telefono cellulare durante l'orario scolastico e lascia sovente i bambini, davvero piccoli, in balia di se stessi per poi richiamare la loro attenzione con urla... parolacce ed insulti».

La mamma di una bimba nella denuncia ai carabinieri aveva raccontato di «atteggiamenti che mostravano disagi da parte di mia figlia. Forse per qualcosa che viveva durante l’orario scolastico. Questi atteggiamenti possono sintetizzarsi in disegni con colore nero, nervosismo, il giocare con le bambole e far dire a loro di non dover andare a scuola perché la maestra era cattiva e gridava sempre. Dopo Pasqua ho deciso di non mandarla più a scuola, in quanto, una notte ho trovato mia figlia nel suo lettino, in dormiveglia, che piangeva, facendosi persino la pipì addosso, evento mai successo neanche appena tolto il pannolino». E la bambina aveva detto che la maestra «le dava schiaffi sul culetto».

GdS, 27/01/2024

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