mercoledì, gennaio 31, 2024

IL RACCONTO. Trapani scommette sulla voglia di cultura. “Capitale del libro chance da sfruttare”

La biblioteca Fardelliana custode di un tesoro cartaceo

Oggi l’audizione con il ministero per la candidatura della città. L’assessora alla Cultura: “ Il chiostro diventa un’agorà”. 
L’editore Navarra: “ Qui c’è un enorme circuito di risorse”. La libraia Stefanetti: “Forse il valore del traguardo non viene percepito ma con il premio finale si potranno realizzare tutte le iniziative previste dal progetto”. Le rassegne letterarie e i tesori di carta della biblioteca Fardelliana. Lo scrittore Pilati: “C’è il desiderio di confrontarsi con i testi e con gli autori” 

di Antonio Trama

La capitale del libro in una provincia nella quale le rassegne sui libri si moltiplicano continuamente a dimostrazione della grande voglia di leggere ma anche di confrontarsi. Così Trapani spera di conquistare il titolo di capitale italiana del libro 2024 in una giornata, quella di oggi, scandita dall’audizione con la commissione del ministero della Cultura per un riconoscimento che avrebbe significative ricadute sulla città. 


L’ora X scatta alle 9.30, nella sala lettura della Biblioteca Fardelliana, il luogo simbolo della cultura trapanese. Trapani ha presentato un dossier, redatto dal progettista Federico Costanza, che punta su quattro differenti direttrici: la partecipazione, l’inclusione sociale, la formazione e l’aggregazione. L’intento è quello di portare il libro, e la cultura in generale, in quei posti nei quali non sono proprio “ di casa”. Promuovere, quindi, un intero movimento per realizzare la “piazza del sapere”, un luogo strutturato nel quale le persone possono tranquillamente recarsi per leggere un libro piuttosto che ascoltare la musica o anche soltanto per incontrarsi. 
« È un luogo aperto — sottolinea Rosalia d’Alì, l’assessora alla Cultura del Comune di Trapani che ha promosso la candidatura della città a capitale del libro 2024 — e lo vogliamo realizzare al chiostro di San Domenico, nel quale i lavori di ristrutturazione sono stati terminati».Nel dossier è presente anche il « metodo per portare fuori i libri dai loro ambiti tradizionali e creare una rete più grande » continua l’assessore d’Alì, attraverso una « visione culturale diversa » che non ha avuto inizio con la candidatura, ma «cinque anni addietro. Periodo nel quale abbiamo tessuto delle importanti reti culturali con gran parte delle realtà della provincia». 
La città ha una grande sete di cultura riscopre il piacere della lettura e vive una fase di rilancio. 
«Mi occupo di eventi culturali da 25 anni e verifico questa sete di conoscenza — è il pensiero di Giacomo Pilati, uno degli scrittori che ha contribuito alla rinascita — . C’è una grande voglia di confrontarsi, non solo con gli autori, ma anche con i testi. Questi progetti possono essere interessanti per promuovere scuole di scrittura o, magari, per digitalizzare il materiale importante custodito alla Fardelliana o in altre biblioteche».Pilati non ha dubbi: « Più si legge, più si è liberi: e più si è liberi più progredisce la città. Abbiamo una grande opportunità, legata allo sviluppodel territorio, anche dal punto di vista sociale». 
Il dato dei lettori in Italia continua a scendere. Nel 2022 si è arrivati sotto la soglia del 40% di lettori di almeno 6 anni, con una riduzione sostanziale rispetto ai dodici mesi precedenti. Come in ogni ambito, però, il punto di vista è fondamentale, perché se a leggere è poco meno del 40%, allora, c’è una grande porzione di cittadini, oltre il 60%, che può essere avvicinato. È questo il pensiero dell’editore Ottavio Navarra, secondo il quale «il dato è drammatico, soprattutto in Sicilia e nel Sud, ma questo indica che c’è un grande spazio sul quale lavorare. E, poi, la cultura ha spazi infiniti come, per restare al Trapanese, il museo Pepoli o la biblioteca Fardelliana. C’è un enorme circuito di risorse che andrebbe valorizzato e che potrebbe diventare un volano dal punto di vista economico — spiega l’editore — perché ciò che muove il mondo del libro è una filiera ampia, con tanti aspetti tutti collegati tra loro, dai centri stampa alle librerie che andrebbero incoraggiate e sostenute». 
Le librerie rappresentano sempre più un presidio di cultura: locali trasformati in luoghi di confronto che guardano al titolo di capitale del libro 2024 per Trapani come una ulteriore conferma del periodo di rinascita culturale che sta attraversando la città. Del resto, basta fare un giro in centro per notare come proprio le librerie abbiano cambiato la loro funzione. « Abbiamo sempre accolto tutti, e non soltanto per i libri — è il pensiero di Teresa Stefanetti, titolare della Libreria del Corso, in corso Vittorio Emanuele, la principale arteria del centro storico — , cercando di trasformare la libreria in una agorà, un luogo di incontro e di confronto. Un cambiamento che riguarda tutte le librerie, anche perché in città non ci sono spazi alternativi». 
La candidatura a capitale del libro rappresenta una opportunità che, però, non viene compresa da tutti i cittadini. «In tanti mi chiedono cosa stia accadendo », conferma Stefanetti. Molti commenti, soprattutto sui social, infatti, evidenziano come da un lato la città concorra per il titolo di capitale del libro, dall’altro si vivano problemi quotidiani, dai rifiuti all’acqua. « Io cerco di spiegare l’importanza di questa iniziativa, anche se al momento siamo solo a una candidatura — conclude Stefanetti — . Mi auguro che possa arrivare il successo, perché con il premio finale si potranno portare a compimento tutte le iniziative previste. Ho l’impressione che non si percepisca il valore della candidatura. Ma gli operatori culturali sono pronti a sostenerla». 

La Repubblica Palermo, 31 gennaio 2024

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