giovedì, marzo 07, 2024

IL COMMENTO. Delitto Geraci. La ricerca della verità riguarda tutti


Nel comunicato che ieri mattina ha annunciatol’arresto dei presunti mandanti del delitto di Mico Geraci, il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia ha scritto che quest’ultima indagine della magistratura e dell’Arma dei carabinieri è nel «solco del costante impegno per la ricostruzione dei gravi crimini rimasti impuniti». 
Parole che richiamano quelle pronunciate il giorno della cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro, il 16 gennaio 2023: «Abbiamo saldato un debito e reso onore ai tanti morti nella lotta alla mafia», disse quella volta De Lucia. Magistratura e forze dell’ordine non hanno mai smesso di cercare la verità sui drammatici misteri che avvolgono questa terra. E continuano a indagare. Ma la ricerca della verità non è solo una questione che riguarda magistrati, carabinieri, poliziotti e finanzieri. Non è possibile delegarla soltanto a loro e sentirsi rassicurati dall’ultima indagine. Il figlio di Mico Geraci, Giuseppe, ha detto parole chiarissime: «Siamo stati spesso soli in questi anni. In occasione del venticinquesimo anniversario dell’omicidio di papà, il Comune di Caccamo ha addirittura organizzato la sagra della salsiccia». La ricerca della verità in questa terra dovrebbe essere impegno di tutta la comunità civile, della politica. E invece spesso sono magistrati e investigatori a essere soli, quanto i familiari delle vittime, e si trovano a combattere contro silenzi pesanti, omertà diffuse, reticenze sparse. Soprattutto in alcuni palazzi delle istituzioni. 
s. p.
La Repubblica, 7 marzo 2024

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