venerdì, marzo 01, 2024

Area interna del Corleonese, del Sosio e del Torto, prospettive di sviluppo e investimenti. La Cgil presenta un rapporto sullo stato di salute del territorio e raccoglie le istanze dei cittadini

Un momento dell’incontro di ieri 

“Presto un incontro col comitato dei sindaci per una strategia condivisa in vista dell’utilizzo dei fondi del Pnrr. Si punti sulle ricchezze del territorio”.  

Palermo 1 marzo 2024 - Sul tema della programmazione dei fondi europei nell’area interna del Corleonese si è svolto ieri un incontro alla Camera del Lavoro "Placido Rizzotto" di Corleone promosso dalla Cgil e dallo Spi Cgil Palermo.
 Il dipartimento delle politiche sociali e territoriali della Cgil Palermo ha presentato un dossier sulla condizione sociale ed economica dell’area interna del Corleonese, del Sosio e del Torto, per far partire un confronto con le amministrazioni comunali, al fine di dotarsi di una strategia condivisa per l’area che comprende 16 comuni. 
La Cgil chiederà al comitato dei sindaci dell’area interna del corleonese di discutere delle proposte in vista dell’utilizzo dei fondi del Pnrr destinati allo sviluppo del territorio. 
I 16 comuni interessati sono Bisacquino, Campofelice di Fitalia, Campofiorito, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Ciminna, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana, Godrano, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Prizzi, Roccamena, Roccapalumba e Vicari per una popolazione di 47.292 residenti. 
 “Con questo incontro la Cgil ha avviato un percorso di condivisione e ascolto della cittadinanza dell’area interna del corleonese, per raccoglierne i bisogni e aprire una fase di contrattazione con le amministrazioni”, dichiarano Caterina Pollichino, segretaria della Camera del Lavoro di Corleone, Giuseppe Guarcello segretario provinciale dello Spi Cgil Palermo e Laura Di Martino segretaria provinciale della Cgil Palermo.
L’obiettivo è favorire la costruzione di una strategia d’area comune e che parta dal basso, per provare ad arrestare i processi di spopolamento e d’impoverimento di quest’area interna del palermitano.  “Non è più tempo d’aspettare, bisogna intervenire attraverso investimenti nelle infrastrutture materiali e immateriali, viabilità e banda larga, nelle filiere agro alimentari di qualità e nel turismo esperenziale e naturalistico, sfruttando le tante ricchezze del territorio”, aggiungono Pollichino, Di Martino e Guarcello . 
Il report redatto da Giuseppe Nobile, consulente statistico della Cgil, mette in evidenza le criticità che caratterizzano l’area interna a partire dalla governance, caratterizzata da diverse aggregazioni di Comuni. 
 Il calo demografico, è uno dei dati più evidenti nella zona: tra il 1981 e il 2022 sono venuti meno 11 mila residenti. E al 2030, secondo l’Istat, saranno spariti da quel territorio più di 20 mila cittadini. A rendere le condizioni d vita difficili sono l’isolamento dei comuni e la mobilità, aggravati dalle penose condizioni della viabilità interna. 
“A un cittadino dell’area interna occorrono in media 62 minuti per raggiungere il polo di servizi più vicino, 77 minuti per l’aeroporto, 66 minuti per la stazione ferroviaria con servizio passeggeri più vicina”, si evince dal dossier.  
 L’altro problema è il difficile accesso alle cure sanitarie, che costringe i cittadini a spostarsi fuori dal distretto. Nel distretto di Corleone, il 63 per cento della mobilità è per le prestazioni di radiologia, il 77 per cento per le analisi da laboratorio e il 40 per cento per l’oculistica nel distretto sanitario di Corleone. Mentre in quello di Lercara Friddi, il 67 per cento è per la radiologia, il 46 per cento per oculistica, il 53 per cento per otorinolaringoiatria, il 48 per cento per neurologia e il 41 per cento per ortopedia. 
L’apparato produttivo soffre una grave marginalità economica, con le attività del commercio che diminuiscono del 15,7 per cento e i lavoratori del settore del 9,1 per cento, i servizi di alloggio e ristorazione in calo del 15,5 per cento. 

Trend positivo per il settore alimentare, che cresce del 16,5 per cento per le attività e del 18,5 per cento per gli addetti. I servizi sanitari e di assistenza sociale sono in aumento del 39,7 per cento, le aziende del 50,4 per cento e crescono anche gli addetti, “per la costante privatizzazione della sanità regionale”.  

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