lunedì, marzo 13, 2023

Ci ha lasciati Tanino D’Andrea, ex sindaco di Alia, storico dirigente del Pci, una vita dedicata alla difesa dei più deboli

Tanino D’Andrea

ELIO SANFILIPPO

Nei giorni scorsi ci ha lasciato Gaetano D'Andrea, Tanino come lo chiamavano affettuosamente amici e compagni. E' stato, infatti, un dirigente del PCI che ha dedicato tutta la sua vita per una società migliore, per una Sicilia libera dalla mafia e dalle ingiustizie sociali, sempre in difesa dei diritti dei lavoratori e dei più deboli.

Un'azione quella di Tanino che si è manifestata lungo l'arco dei diversi ruoli e campi di attività che lo hanno visto impegnato sia come dirigente politico, sia come amministatore, sia come cooperatore. Ruoli ed esperieze diverse legate però da un filo comune e con l'obbiettivo di lasciare nel territorio, alla sua comunità un impronta solida che ne permetteva la crescita economica, civile e sociale.

Uomo di movimento , di lotta, di governo e di impresa sociale, tante sfaccettature e angolature  nella consapecolezza  che se l'impegno politico non vuole esaurirsi in una sterile propaganda deve coniugarsi con l'azione di governo, trasformarsi in fatti concreti, in modo da determinare un avanzamento non solo di un pezzo di società ma dell'intera collettività. 

E' quello che Tanino ha fatto come sindaco del comune di Alia, il suo paese, diventato un modello di riferimento positivo in cui il buon governo diventa valore condiviso rispetto all'affarismo e al clientelismo  e in cui tutta la comunità si riconosce legata dal valore del lavoro, dal ruolo della cultura e dalla solidarietà.

Così è stato il suo impegno antimafia vissuto come attività permanente e non finalizzata a qualche convegno per dire  quanto sono antimafioso io ma, cresciuto alla scuola di Girolamo Li Causi prima e Pio La Torre dopo, Tanino con la sua azione  affondava il bisturi nelle carni degli interessi mafiosi che si chiamano appalti, racket, controllo della spesa pubblica, prevaricazione dei diritti dei cittadini. 

I suoi avversari tentarono in tutti i modi di ostacolarlo ricorrendo a tutti i mezzi leciti e illeciti per intimorirlo e piegarlo. Gli bruciarono più volte la macchina,fu oggetto di attentati, di calunnie e depistaggi messi in atto da mafiosi con le complicità politiche. Non avevano però capito di che tempra Tanino era fatto e fino all'ultimo momento della sua vita ha mantenuto sempre intatta la sua passione civile e l'amore per l giustizia. 

Elio Sanfilippo

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