martedì, luglio 26, 2022

Corleone, i frati minori rinnovati hanno celebrato i loro 50 anni della fondazione eleggendo un nuovo servo generale, fra Giuseppe

I frati minori rinnovati hanno celebrato il loro capitolo

FRA PAOLO fmr

Fra Pio dopo 19 anni di servizio come Servo generale della fraternità lascia il posto al catanese fra Giuseppe.

Si è concluso da pochi giorni il XVI Capitolo generale dei Frati minori rinnovati (FMR), il precedente si era tenuto 5 anni fa, e come sempre ad ospitare questo evento è stata la comunità di Corleone, sede principale di questo Istituto di diritto diocesano, diocesi di Monreale.  I partecipanti a questo momento così importante, perché massimo organo di governo dell’Istituto, sono stati 19 fratelli eletti dalle varie fraternità e provenienti dai tre continenti (Italia, Colombia e Tanzania) in cui si trovano le 8 fraternità dei frati minori rinnovati. In questa occasione, alla presenza dell’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi, è stato eletto il quarto Servo Generale dei FMR. Dopo fra Umile e fra Carlo, in questi ultimi 19 anni a prestare il servizio di Servo Generale era stato il francese fra Pio. A succedergli è stato scelto fra Giuseppe, un catanese di Paternò classe 1975, come vicario generale rimane il colombiano fra Basilio e come secondo consigliere è stato eletto il giovane fra Massimiliano di Carini.

Prima di unirsi alla comunità dei frati minori rinnovati, fra Giuseppe Pulvirenti dopo gli studi classici ha lavorato per quattro anni agli sportelli del Banco di Sicilia. Una volta accolto tra i frati minori rinnovati, terminato il periodo di noviziato ed aver emesso la prima professione religiosa nel 2007, ha continuato la propria formazione a Napoli frequentando la Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale. Dopo aver concluso positivamente i primi 5 anni del corso istituzionale è stato ordinato sacerdote nel 2016, ha poi proseguito gli studi ottenendo la licenza (master) in teologia biblicaA Napoli, prima e dopo l’ordinazione sacerdotale, si è dedicato in modo particolare all’ apostolato tra le famiglie più disagiate del quartiere Scampia e tra i detenuti del carcere di Poggio Reale, oltre all’accompagnamento spirituale delle tante persone che bussano alla porta del conventoIn questi ultimi anni è stato impegnato anche nella guida della comunità e nella formazione dei giovani che chiedono di unirsi alla nostra fraternità. 

All’inizio del Capitolo generale fra Pio, prima di lasciare l’incaricoha fatto una relazione in cui ha fornito la situazione numerica dei frati minori rinnovati a 50 anni dalla fondazione avvenuta il 24 dicembre 1972 con decreto dell’allora arcivescovo di Monreale Corrado Mingo che accoglieva i primi 6 fratelli: Fra Tommaso, fra Girolamo. Fra Cristoforo, fra Benigno. Fra Carmelo e fra Bernardo. Attualmente in Italia ci sono 3 comunità con un totale di 16 frati e 1 novizio, età media 61 anni; in Colombia 4 comunità con 25 frati e un novizio, età media 55; in Tanzania 1 comunità con 9 frati età media 38. Oltre a questi 50 frati e 2 novizi presenti nelle comunità bisognerebbe aggiungere i 13 fratelli che sono già andati a formare la comunità del cielo…  In realtà durante questi 50 anni non sono stati pochi anche gli abbandoni di frati che, magari anche dopo aver coperto ruoli importanti all’interno dell’Istituto, hanno intrapreso un’altra strada: fra i più conosciuti fra Umile, fra Felice, fra Riccardo e ultimamente anche fra Elia. Un fenomeno questo che è stato tra gli argomenti di discussione durante il Capitolo. Per prevenire queste situazioni che indubbiamente creano disagio a tutti, e per affrontare in modo adeguato le sfide che pongono le società contemporanee, dopo un lavoro preparatorio di tre anni che ha coinvolto tutti i frati, il Capitolo ha approvato il nuovo progetto formativo e ha apportato alcune modifiche alle Costituzioni. Si è insistito sul fatto che la formazione non può interessare solo i giovani, ma in questo contesto di cambio d’epoca tutti devono impegnarsi per formarsi adeguatamente ad un discernimento evangelico dei sempre nuovi scenari in cui i frati sono coinvolti e in cui debbono portare la loropresenza e la loro voce creativa e profetica come seppe fare san Francesco. Il 28 giugno si è concluso il Capitolo generale ed ognuno è ripartito per tornare alle proprie comunità e continuare negli impegni quotidiani. Ognuno ha portato con sé oltre al ricordo di giornate di intensa fraternità anche il ricordo della generosità della gente di Corleone e dintorni che per tutta la durata del Capitolo hanno fatto a gara nel portare alla tavola dei frati cibo abbondante e di qualità, segno del loro affetto e della loro gratitudine per questi frati che da 50 anni hanno ripreso ad offrire la presenza francescana nel paese che ha dato i natali a san Bernardo da Corleone. 

Fra Paolo fmr

 

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