sabato, gennaio 12, 2013

Il Festival della legalità a Corleone, vent'anni dopo l'arresto di Riina

Da domenica e sino a martedì tre giorni di dibattiti, mostre e proiezioni nel segno della legalità. L'iniziativa, organizzata in una città che vuole sconfiggere vecchi stereotipi, celebra il ventesimo anniversario dalla cattura del capo dei capi. Tutti gli appuntamenti del Festival della Legalità in Tour saranno ripresi da Livesicilia.
PALERMO - Totò Riina, vent’anni dopo. Il “Festival della Legalità in Tour”, organizzato dalla Zerotre S.r.l. con il patrocinio del Comune di Corleone e la collaborazione del C.I.D.M.A., dell’Unione dei Comuni del Corleonese e del Consorzio Terre di Corleone, sbarca nella terra di Riina e Provenzano, per celebrare il ventesimo anniversario della cattura del capo dei capi.
Dibattiti, mostre e videoproiezioni nel segno della legalità e della lotta alla mafia si susseguiranno per tre giorni, a partire da domenica 13 gennaio e sino a martedì 15 gennaio 2013, data storica in cui Totò u curtu fu ammanettato dopo 23 anni di latitanza. La manifestazione, che intende rendere il giusto tributo a tutte le vittime innocenti di Cosa nostra, passerà al setaccio gli anni più bui di Corleone, quelli della “mattanza” operata dal clan dei Corleonesi che nel corso della seconda di guerra di mafia ha visto cadere alcuni dei personaggi più illustri della lotta alla mafia, quali il giornalista Mario Francese, il capo della squadra mobile Boris Giuliano, i giudici Cesare Terranova, Antonino Saetta e Rocco Chinnici, il presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, il dirigente della squadra mobile Ninni Cassarà e molte altre vittime innocenti.

Ma anche gli anni della speranza, ovvero quelli in cui Corleone – all’indomani dell’arresto di Riina che segnò di fatto la fine della stagione stragista – è protagonista di una vera e propria inversione di tendenza. Sulla scia dello sdegno suscitato dalle bombe di Capaci e via D’Amelio, anche quella che nell’immaginario collettivo è la “capitale della mafia”, da sempre soggiogata dalla presenza ingombrante delle famiglie Riina-Provenzano, si muove per voltare pagina. Per tre giorni, davanti agli studenti corleonesi, a ripercorrere quegli anni e a ricordare il sacrificio di chi ha perso la vita per un ideale di giustizia e legalità, saranno magistrati, giornalisti, rappresentanti di associazioni e cooperative impegnate sul fronte dell’antimafia.

Ai giovani corleonesi, rappresentanti di una terra vogliosa di riscatto ed orgogliosa della propria storia, i magistrati Gaetano Paci e Vittorio Teresi e i familiari di chi ha perso un proprio congiunto per mano di Cosa nostra quali Giovanni Chinnici, Roberto Saetta e Giulio Francese ragioneranno nelle vesti di testimonial della legalità sulla “riconquista di Corleone” da parte di chi crede nella legalità. Di chi crede che attraverso il proprio “no” risoluto alla criminalità organizzata e al suo codice d’omertà possa arrivare un cambiamento epocale.

La manifestazione si snoderà attraverso diversi luoghi simbolo dell’antimafia corleonese, a cominciare dal Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia che custodisce alcuni faldoni del primo storico maxiprocesso donati dalla Camera penale del Tribunale di Palermo. Passando per il Complesso monumentale di Sant’Agostino, restituito di recente alla fruizione della città, e per il Museo Civico istituito dal Comune nei primi anni Novanta. Il ricordo delle vittime di Cosa nostra vivrà due momenti clou. Il primo, in programma il 14 gennaio, prevede l’intitolazione di una strada nei pressi della centralissima piazza Falcone e Borsellino alla memoria del Commissario di Polizia Boris Giuliano. Martedì 15 gennaio, a vent’anni esatti dalla cattura di Riina, a Ficuzza sarà invece scoperta la targa che battezzerà una strada con il nome del vicequestore Ninni Cassarà. “Questa manifestazione – sottolinea il sindaco di Corleone Leoluchina Savona – è espressione di un sentimento diffuso tra i corleonesi, sempre più insofferenti alla logica e alla prepotenza del sopruso mafioso. A vent’anni dall’arresto del suo 'padrino', Corleone mostra al mondo intero un volto nuovo: quello di una città che promuove il turismo antimafia per abbattere gli stereotipi enfatizzati dalle pellicole cinematografiche e che vanta un primato positivo nel riutilizzo di beni confiscati restituiti alla società. Un ulteriore colpo al cuore inferto a Cosa nostra da parte di una città che non dimentica il suo passato glorioso fatto di santi quali San Bernardo e San Leoluca e di corleonesi che non sono scesi a patti con la mafia quali Bernardino Verro e Placido Rizzotto”.

Tutti gli appuntamenti del Festival della Legalità in Tour saranno ripresi e mandati in onda su www.livesicilia.it.
Venerdì 11 Gennaio 2013

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