venerdì, gennaio 11, 2013

Il centrosinistra vola al 41%, Ingroia toglie voti a Grillo

Antonio Ingroia e Beppe Grillo
Centrosinistra al 41%, centrodestra al 29% e il centro guidato da Monti al 14%. Il Movimento 5 Stelle si attesta al 10%, Rivoluzione Civile al 4% mentre gli altri partiti arrivano, in totale, al 2%. Questo il risultato di un sondaggio esclusivo dell’Istituto Piepoli, che l’Adnkronos e’ in grado di anticipare, su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne, effettuato con interviste telefoniche.    All’interno delle tre grandi coalizioni, si segnalano partiti piu’ importanti: nel centrodestra il Pdl ha il 15%, nel centro la ‘Scelta civica con Monti per l’Italia’ raggiunge l’8%, nel centrosinistra il Pd tocca quota 33%. A livello nazionale, il Movimento 5 Stelle sembra pero’ registrare una sensibile diminuzione dovuto all’ingresso nello scenario politico del nuovo movimento di Antonio Ingroia, Rivoluzione Civile.

”Il Centro di Monti e’ in forte crescita ma attinge voti prevalentemente dall’Udc di Casini e dal Fli di Fini -spiega Roberto Baldassari, vice presidente dell’Istituto Piepoli- mentre per quanto riguarda il centrosinistra si conferma e assesta il dato del Pd come primo partito italiano”. ”Nel centrodestra -fa notare ancora l’esperto- si assiste a una frammentazione del voto causata dalla proliferazione di nuove formazioni politiche come Fratelli d’Italia e Intesa Popolare, che viaggiano sul 2%, mentre la Federazione dei Cristiano Popolari registra l’1,5%”.
”E’ da segnalare inoltre -fa rilevare il  professor Baldassari- che per le elezioni regionali in Lombardia si  prefigura un testa a testa tra i leader dei due grandi schieramenti,  ovvero guidati da Roberto Maroni e da Umberto Ambrosoli, capolista  ‘civico’ del centrosinistra”.   ”Proprio per questo -conclude il vice presidente dell’Istituto  Piepoli- movimenti come Fare per fermare il declino, di Oscar  Giannino’, 3L di Tremonti, Intesa Popolare e Federazione dei Cristiano Popolari di Mario Baccini, in crescita al 2-2,4%, potrebbero svolgere  un ruolo decisivo per l’esito finale delle elezioni in Lombardia. E,  considerando il peso che la regione ha sullo scacchiere nazionale,  anche sull’intera consultazione elettorale” del 24 e 25 febbraio.
SiciliaInformazioni, 10 gennaio 2013

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