venerdì, gennaio 11, 2013

Crocetta nomina Presti senatore? Caso-Lumia, ancora

Giuseppe Lumia e Rosario Crocetta
Antonio Presti giocherà in casa, Beppe Lumia no. Rosario Crocetta si sentirà, invece, a casa sua, pur essendo lontano 250 chilometri (circa) dalla sua Gela. Il senatore però non è mai spaesato, la sua duttilità è nota. Sarebbe stato un magnifico giocatore di poker. Gli scacchi, no. Troppo elaborata la partita. Un gioco adatto a notai e uomini d’affari “in pausa”. Il Megafono di Crocetta, insieme al Centro democratico, ma forse più di questo, potrebbe essere il grimaldello per scardinare il network siciliano di Berlusconi, la Cav-Cup, con sei (o cinque squadre in campo). Se “vola” sopra il 6 per cento potrebbe regalare il premio (14 seggi) su base territoriale al centrosinistra. E’ naturale, dunque, che si vivano giornate febbrili attorno al Megafono.

Sabato prossimo a Tusa il “gruppo d’ascolto” del Megafono dovrà assumersi la responsabilità di allineare i candidati secondo l’ordine di lista. Significa, grazie al Porcellum, che dovrà decidere chi nominare senatore della Repubblica. Siccome la sicurezza dell’ingresso a Palazzo Madama la concede solo la migliore posizione, il capolista, la questione si concentrerà, molto prosaicamente, su questo “dettaglio”. Gli elettori non c’entrano per niente. E non perché vogliano lasciarli fuori, i primi attori, ma perché così va il mondo con questa legge infame e tradimentosa.
La novità è che il posto di capolista concesso ante litteram al senatore uscente, Beppe Lumia, diventato un caso, ancora una volta nella famiglia, tanto per dire, del centrosinistra, non è più garantito. Fonti autorevoli giurano che ad aprire la lista sarà il mecenate Antonino Presti, il padrone di casa, a Tusa. Il summit si svolgerà proprio nel suo atelier d’arte, diventato il rifugio di Crocetta ormai da anni. L’ospite è Lumia, indubbiamente. Sul piano formale non vuol dire niente, perché Presti è un gradevolissimo padrone di casa, di fatto tuttavia non è agevole per chi si trova a dovere spiegare le proprie ragioni battere i pugni sul tavolo.
Questi ragionamenti, comunque, potrebbero rivelarsi di lana caprina – pensavate che questa espressione fosse stata definitivamente rimossa? Vi siete sbagliati – per un motivo semplice: l’ultimo summit megafonico si svolse a Palazzo d’Orleans e fu riferito in ogni particolare dai quotidiani d’informazione. Per nuove ore, si raccontò, Beppe Lumia aveva incontrato le delegazioni dei sostenitori provenienti da ogni parte della Sicilia. Che sia stato trasferito a Tusa l’incontro-clou, non deve meravigliare alcuno. Una questione di riservatezza e non solo. Lumia è il senatore uscente, un uomo importante per Crocetta, ma il mondo non comincia e finisce con lui. Se così non fosse, la stessa idea che possa scalare di un posto nella lista del Megafono sarebbe stata scartata in partenza.
Quanto agli altri nomi, non ci sono notizie attendibili. Ne sono circolati tanti, anche quello di Sonia Alfano, che però non avrebbe avuto alcuna conferma.
L’unica certezza è che, almeno a livello di voci, Lumia è tornato ad essere il caso-Lumia.
SiciliaInformazioni, 10 gennaio 2013

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