sabato, novembre 24, 2012

NEL CUORE DI ROMA L’ULTIMO LIBRO DI GIOVANNI PERRINO "DORSO D'ASINO"

Da sx: G. Governali, G. Perrino, D. Paternostro
Nel pomeriggio di martedì 20 novembre l’Associazione culturale in Trastevere Aleph di Roma – luogo privilegiato di incontro per poeti, attori e scrittori nel cuore pulsante del famoso quartiere – ha calorosamente accolto Giovanni Perrino per la presentazione della sua raccolta di poesie “Dorso d’asino. Possibili rallentamenti” (casa editrice Interlinea, 2012). In occasione di questo evento, Luigi Celi e Giulia Perroni, fondatori dell’Associazione Aleph, hanno invitato un folto pubblico, composto da intellettuali e scrittori, che ha apprezzato non solo le liriche ma anche gli appassionati interventi di Giuseppe Governali e di Dino Paternostro, che hanno calamitato i presenti sul retroterra storico e culturale della poesia di Giovanni Perrino.
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Inoltre, Giulia Perroni, poetessa e attrice di riconosciuto valore, ha affascinato gli ospiti con le sue raffinate letture, selezionando in particolare le liriche che rendono omaggio ai massimi protagonisti della poesia russa contemporanea.
Rispondendo alle domande del pubblico l’autore ha parlato della genesi del libro e del senso della sua produzione. Ci sono momenti nel corso dell’esistenza nei quali è necessario rallentare il ritmo e fermarsi a riflettere. La poesia, la parola poetica si pongono in rapporto dialettico con una fase di sosta, con un percorso di riflessione che, indotto da un trauma, una guerra, un terremoto o da un semplice bisogno interiore è a volte vissuto con rabbiosa impotenza. Qui emerge il valore etico della poesia e la sua possibilità di fornire risposte a domande sempre più pressanti e di produrre testimonianze civili non più rinviabili. Tali valori sono stati efficacemente sottolineati dal colto intervento di Giuseppe Governali e storicamente contestualizzati dalla relazione di Dino Paternostro, Segretario della Camera del Lavoro di Corleone, che ha con lucidità raccontato le vicende storiche che hanno portato al risveglio delle coscienze che i versi in dialetto di Giovanni Perrino rievocano.
Le sensibilità emerse hanno generato larga condivisione fra il pubblico, creando un’atmosfera densa di emozioni e corrispondenze che hanno reso l’evento particolarmente gradito.

1 commento:

Luigi Celi ha detto...

E' stata effettivamente una serata memorabile, di grande impatto non soltanto letterario, per i preziosi, coinvolgenti versi di Giovanni Perrino, ma anche per gli interventi dei relatori e del pubblico, tutto ciò ha mostrato come la poesia possa farsi cardine e vicolo di verità storiche, sociali, etiche e fornire un'immagine di civiltà, nel caso specifico della Sicilia e della illustre città di Corleone,non più solo al centro di fatti di Mafia, ma più spesso vittima degli stessi.