lunedì, ottobre 17, 2022

Corleone, il “bagno di democrazia” si è trasformato in guerra di tutti contro tutti

DINO PATERNOSTRO

Un momento della seduta “aperta” del consiglio comunale di Corleone di ieri sera
 

Doveva essere un “bagno” di democrazia, invece è stato la guerra di tutti contro tutti. La seduta del consiglio comunale di Corleone, aperta al pubblico, di ieri sera è stata solamente l’occasione per tanti suoi protagonisti di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. 

Il sindaco Nicoló Nicolosi aveva provato a raccontare cosa avevano realizzato lui e la sua giunta in questi quattro anni. Ma quattro anni sono lunghi da raccontare e il discorso non è stato sempre chiaro e lineare. Tra l’altro, ha indisposto molto l’uditorio l’uso continuo del futuro: (faremo, progetteremo, realizzeremo…). Dopo quattro anni, è stata l’osservazione del consigliere di opposizione Maurizio Pascucci, l’uso del futuro è sinonimo delle cose non realizzate. 

Pascucci non ha torto, ma non ha torto nemmeno Nicolosi. Il primo cittadino, per l’esperienza e i contatti che ha, è giusto che stia spesso a Palermo e a Roma dove si possono decidere e ottenere cose importanti per Corleone (le due comunità energetiche a cui siamo stati ammessi; il mega impianto per il trattamento dei rifiuti in contrada Ponte Aranci; forse lo sblocco dei lavori per la terza ala dell’ospedale, etc.). 

Ma a Corleone dovrebbero essere attivi e presenti ben cinque assessori. Ma proprio loro sono stati al centro delle critiche di Pascucci, del consigliere di Fratelli d’Italia Gaetano Costa e del presidente del consiglio comunale Pio Siragusa (“il sindaco è un fuoriclasse, ma gli assessori calciatori di terza categoria!”, ha detto quest’ultimo con una metafora calcistica). 

Sott’accusa la città sporca, sporchissima! Nessuno ha però accennato al fatto che la rendono tale tantissimi cittadini irresponsabili che buttano rifiuti ovunque: dalle strade alle piazze e alle campagne!

Chi si aspettava una larga partecipazione dei cittadini è rimasto deluso. Ma la delusione è stata cocente per quanto riguarda gli interventi: solo Marcus Salemi ha chiesto ed ottenuto di parlare. E la sua è stata una durissima filippica contro il sindaco Nicolosi, di cui ha chiesto perentoriamente le dimissioni, ricevendo (incredibilmente) l’epiteto di “cretino” da parte del primo cittadino nella replica. No, caro sindaco, così non va! Non esiste che un primo cittadino usi termini simili nei confronti di un cittadino che esprime (per come sa e come può) il suo punto di vista! In qualche modo poi Nicolosi ha chiesto scusa. Ma la questione è che un sindaco non può permettersi simili scivoloni!

Assente (per indisposizione) l’assessore Grizzaffi, nessuno degli altri assessori ha voluto (saputo, potuto?) intervenire. 

Quasi alla fine ha chiesto la parola Chiara Filippello, capogruppo di “Diventerà Bellissima”, che si sarà sentita sott’accusa per la città sporca e piena di buche, per l’ospedale in affanno e per la velata accusa di aver raccattato voti clientelari (gli assessori all’igiene ambientale e alla manutenzione - Grizzaffi e Scalisi - sono entrambi del suo partito; e Giandalone, tirato in ballo perché non ha fatto nulla per il completamento della terza ala del P.O., è il “capo” dei “bellissimi” di Corleone e dintorni, mentre tutti hanno sostenuto Aricó).

Siragusa, peró, gliel’ha negata perché non si era prenotata per tempo. Anche questo un errore madornale: non esiste, caro presidente, negare la parola a un consigliere che, per giunta, a torto o a ragione, era finito sott’accusa. Scontata la richiesta di dimissioni del presidente del consiglio arrivata ieri sera stessa sulla pagina Facebook del partito cui la Filippello appartiene. 

E quindi?

Guerra di tutti contro tutti, con obiettivo puntato sulle prossime elezioni comunali.  Nicolosi dice di non volere (e invece vuole) ricandidarsi; i “Bellissimi”, forti del successo alle regionali, hanno lanciato un’OPA sulla carica di sindaco, a cui però aspirerebbero pure Siragusa e (sotto sotto) anche Schillaci; l’opposizione (per bocca di Pascucci) critica duramente, ma si dichiara disponile (azzerando la giunta, cioè ottenendo qualche assessorato) a dare una mano in quest’anno che resta prima delle elezioni dell’autunno 2023; i cittadini lontani, distanti, assenti (tranne pochi eroici rappresentanti, al netto delle rispettive tifoserie) da queste beghe di palazzo e in linea ormai con la cronica scarsa partecipazione al voto. 

Nessuno spazio per le iniziative (qui ed ora!) per fronteggiare il carovita e il caro energia, che stanno strozzando cittadini ed imprese. Nemmeno per un’iniziativa piccola piccola (che mi permetto di suggerire) come quella di “calmierare” il prezzo del pane, a Corleone schizzato da un giorno all’altro da 3,20 euro a 4 euro al chilo! La giustificazione dei titolari dei forni è il caro energia. Ma il prezzo del pane finora non è aumentato nei paesi del circondario (Marineo, Campofiorito, Bisacquino) e nemmeno nei forni di Palermo, dove si vende ad € 3,60 Kg. 

Convocare da parte del sindaco “un tavolo” per provare a rendere meno traumatico e a contenere gli aumenti no? 

Un’altra proposta piccola piccola: fornire ai cittadini i pannelli fotovoltaici da balcone, come ha fatto il comune di Brunico (Bolzano) per abbattere il costo dei consumi energetici di circa il 25%. 

Senza iniziative stringenti non si fa da nessuna parte. Invertire questa tendenza dovrebbe essere obbligatorio per tutti. Ma il tempo incalza. Partiti, movimenti, associazioni, cittadini singoli e associati dovrebbero darsi una mossa.

Dino Paternostro



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