giovedì, aprile 24, 2014

Palermo, i Carabinieri denunciano gestori discarica abusiva di sfabbricidi

Un'immagine aerea della discarica abusiva
I Carabinieri della Compagnia Palermo San Lorenzo hanno proceduto al sequestro preventivo di un’area sita nel quartiere “Zen 2” di Palermo, in esecuzione del decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, Angela Gerardi, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il provvedimento cautelare scaturisce dalle risultanze di un’attività di indagine svolta dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Palermo San Lorenzo, su segnalazione del 9° Elinucleo Carabinieri Palermo, al termine della quale sono stati deferiti in stato di libertà 2 soggetti ritenuti colpevoli di aver svolto “attività di gestione di rifiuti non autorizzata in concorso”, per aver depositato nel sito, tra il 2012 ed il 2013, ingenti quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da rifiuti di demolizione, costruzione e scavo.

L’area interessata, con una superficie di circa 6100 mq, in origine adibito ad “orto irriguo”, si trova in via Rocky Marciano, all’interno del quartiere “Zen 2”. Dalle immagini videoriprese dai militari del 9° Elinucleo si poteva constatare come la zona fosse parzialmente recintata ed in parte adibita a discarica di materiale di “sfabbricidi. Le perlustrazioni aeree, inoltre, permettevano di notare la presenza di due piccoli escavatori verosimilmente  utilizzati dagli indagati per accumulare e poi spianare i rifiuti.
Dall’analisi storica dello stato dei luoghi, operata grazie alla comparazione tra le immagini contenute nei database del software “google  earth” e quelle relative alle ultime ricognizioni aeree, si documentava quindi un’opera di parziale riempimento dell’area. I militari del Nucleo Operativo riuscivano ad identificare i reali utilizzatori del sito.
Tali operazioni, coordinate dalle sostituto procuratrici Daniala Randolo e Claudia Ferrari, consentivano, infine, di appurare come il terreno, ceduto nel 2008 in comodato d’uso dal proprietario ad uno degli indagati, avesse subito profondi mutamenti morfologici. Tale circostanza, apparsa ancor più preoccupante dal fatto che negli ultimi servizi perlustrativi si evinceva una parziale coltivazione dell’area, ha spinto la Procura a richiedere l’immediato sequestro preventivo della zona al fine di evitare l’aggravarsi ed il protrarsi delle conseguenze del reato.  

Palermo, 24 aprile 2014

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