domenica, aprile 27, 2014

Il nuovo assessore all'energia Salvatore Calleri: "Credo nell'antimafia di Rosario. Il cerchio magico non esiste"

Salvatore Calleri
di Accursio Sabella 
e Chiara Billitteri 
Marino, la mafia, l'eolico e Confindustria. Intervista al nuovo assessore all'Energia Salvatore Calleri: "Non sono un signorsì, ma sono qui per seguire il programma del presidente".
PALERMO - "Sono un assessore-blogger, un politico anomalo prestato alla tecnica". Salvatore Calleri è in maniche di camicia. Cravatta azzurra, look "giovane". Perfettamente in sintonia col "renzismo" dominante. "Dei toscani ho il sarcasmo, l'ironia. Più simile a quella dei catanesi che dei palermitani", spiega il nuovo responsabile in giunta dello scottante settore dell'Energia e dei rifiuti. "C'è molto da fare, mi farò aiutare da una squadra di esperti. Sono per il 'fare', mentre spesso mi tocca ascolta qualche 'supercazzola'".


Assessore, lo sa che nessun partito, durante le manovre per il rimpasto, voleva l’assessorato all'Energia? Chi gliel'ha fatto fare di accettare questo incarico in Sicilia? 
"In effetti, me lo sto chiedendo ancora anch'io. Si tratta, credo, dell'assessorato più difficile da gestire, il più complicato. Mi sono chiesto anche perché Crocetta abbia scelto me. Ma una risposta me la sono data".

Qual è?
"Rosario mi ha scelto certamente perché sono inavvicinabile dalla mafia. E in questo settore non è cosa da poco".

Però il presidente, per fare spazio a lei, ha cacciato un ex pm antimafia...
"Guardi, le dico subito una cosa: io ho stima di Nicolò Marino. E non intendo in alcun modo entrare nelle dinamiche che hanno portato alla sua sostituzione. All'interno di un rimpasto, però, vorrei ricordarlo, che non ha riguardato solo lui, ma mezza giunta".

Sì, ma l'allontanamento di Marino è stato condito da numerose polemiche. Il suo predecessore, ad esempio, ha anche messo in dubbio la 'genuinità' dell'antimafia di Crocetta.
"Su questo ho pochi dubbi: se non credessi nella genuinità dell'impegno antimafia e legalitario di Rosario, non avrei accettato. Del resto, lui fa parte della Fondazione Caponnetto, che io mi onoro di presiedere".

Crocetta ha anche affermato che Marino si era discostato dalle linee programmatiche fissate in campagna elettorale. Lei si atterrà a quelle? E quali sono?
"Certamente io sono per l'acqua pubblica, contro i termovalorizzatori, sono per l'obiettivo 'rifiuti zero'. L'eolico? È una questione delicata che voglio studiare attentamente. Ma anche su questo posso dire che sono tendenzialmente contrario".

Il presidente, insomma, sarà contento...
"Non fraintenda. Io non sono certamente un 'signorsì', ma ho sempre creduto nel 'pool', nella squadra. Anche per questo sto lavorando al team che dovrà darmi una mano nei prossimi mesi".

Può farci qualche nome?
"Le posso dire che ad esempio Maurizio Pascucci, nome che ho letto anche nel corso del 'totonomine' sarà nel mio ufficio di gabinetto. Vive tra Firenze e Corleone ed è un esperto in materia di rifiuti. Poi, formerò un 'pool' di persone che lavoreranno a titolo gratuito. Tra queste, il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso e l'ex senatore e componente della commissione antimafia Lorenzo Diana. Ma credo che resteranno al proprio posto anche alcune persone che erano molto vicine a Marino".

Intanto, però, il presidente l'ha 'alleggerita' di qualche incombenza, visto che Crocetta ha voluto tenere per sé la delega sul Patto dei sindaci e anche quella sul rilascio delle autorizzazioni. Si sente un assessore dimezzato?
"L'assessorato che dovrò guidare si occupa di tantissimi e complicati settori. A dire il vero, però, non ho ancora letto nel dettaglio le deleghe che mi sono state affidate. Ma mi sono già messo al lavoro".

Un assessorato che il governatore ha voluto tenere per sé, durante le manovre del rimpasto. La sua nomina, insomma, è stata fortemente voluta da Crocetta. Fa parte anche lei del cerchio magico? E come si entra?
"Per carità, il cerchio magico non esiste affatto. E non esiste perché Rosario non ne ha alcun bisogno. I cerchi magici tornano utili ai deboli, e il presidente della Regione certamente non è un debole".

Eppure, lei è l'ispiratore del Megafono, il movimento del governatore, in Toscana...
"Il Megafono toscano è formato da un pugno di amici. Ed è nato in modo assolutamente spontaneo. Non è una lista partitica, e non ambisce a diventarlo".

Invece, qui in Sicilia, ha partecipato alle elezioni ed è entrato in conflitto con lo stesso Pd.
"Non mi interessa entrare nelle vicende del Megafono siciliano. Io in Toscana mi sono solo impegnato per far dialogare Firenze con la Sicilia".

Firenze, la città del nuovo premier Matteo Renzi. Vede, tra lui e il governatore Crocetta, qualche analogia?
"Renzi e Crocetta sono due persone diverse, ma con la stessa energia. Però devo ammettere, e non ne ho fatto mai mistero, che nel mio piccolo ho lavorato perché il governatore siciliano appoggiasse il sindaco della mia città alle primarie. E posso già dire che Crocetta, adesso che Renzi è premier, appoggerà Dario Nardella, l’ex vicesindaco, come prossimo sindaco di Firenze".

Tornando al suo nuovo incarico, il presidente Crocetta ha più volte sottolineato la necessità di scegliere un assessore dalla chiara "matrice antimafia". Dov’è la mafia oggi? Qual è secondo lei lo stato di salute di Cosa nostra?
"Le mafie, non la mafia, stanno bene, in tutta Italia. E anche in Europa. Io non credo che la crisi le stia indebolendo. Forse c'è una difficoltà nelle 'classi' più basse, quelle 'armate', che chiedono il pizzo. Ma c'è anche una parte di mafia 'raffinata' che prospera. E che vede nell'eolico e nelle energie alternative uno dei progetti più interessanti nel Paese, e all'estero. Le forme mafiose sono molto moderne, e la vera rivoluzione di Crocetta è proprio questa: lui sta ribaltando questo schema dall'interno, e in modo molto radicale".

Un'operazione che, deduco, intende fare anche lei.
"Io non sono abituato agli annunci. Quella parte può essere concessa semmai a chi ha un ruolo più spiccatamente politico, anche al governatore, che è un politico nel senso più classico del termine. Io, invece, sono abituato a fare le cose. La mia è un'antimafia 'del fare'".

Pensa che questa "rivoluzione" si possa fare anche portando con sé una grossa fetta di coloro che sono stati accanto, negli anni, a due governatori condannati per mafia?
"Guardi, io penso che le vere rivoluzioni si facciano per gradi. Se qualcuno pensa che basti arrivare e stravolgere tutto sappia che non basta. Non sono per la politica dello spoil system a tutti i costi: bisogna essere laici e valutare i singoli casi, guardare alle storie personali di ognuno. Crocetta, in questo è bravissimo. Ha una gran capacità di 'annusare' il malaffare, e credo che fin qui abbia fatto più che bene. Non dimentichiamoci che governare la Sicilia è difficile".

Ma l'antimafia, ultimamente, sta vivendo un periodo parecchio difficile. Fatto di contrasti e polemiche, anche molto dure.
"Io non voglio entrare in queste polemiche. Non sono qui per questo, non mi interessa. Ma come le dicevo sono per l'antimafia del fare: saranno i fatti, in futuro, a parlare. L'importante è tenere a mente sempre una cosa: o noi o loro, insieme non possiamo convivere. E certamente c’è ancora un grande bisogno di mettere in campo degli inavvicinabili. E io sono uno di questi".

Marino ha criticato anche la presunta "invadenza" della Confindustria siciliana nelle scelte dell’esecutivo. Lei che ne pensa?
"Io in passato, anche in Toscana, ho indicato Ivan Lo Bello come esempio di una fetta di società che può farcela, può cambiare le cose. La Confindustria siciliana ha fatto una chiara scelta antimafia. Detto ciò, rimane il fatto che rappresenta una associazione di categoria, che difende i propri interessi. Mentre la Regione è un'altra cosa".

Il suo predecessore spesso è stato anche in forte conflitto con la maggioranza parlamentare all'Ars. Pensiamo ad esempio al caso delle conferenze di servizio sull'Eolico. Come pensa che saranno i suoi rapporti con il parlamento?
"Io parlo con tutti, di solito. Che le devo dire... Se son rose, fioriranno. Ma a volte, e non mi riferisco certamente solo all'Assemblea, mi pare di avere a che fare con delle gigantesche supercazzole".

Da: LiveSicilia.it, 24 Aprile


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