mercoledì, settembre 28, 2011

SIT-IN PER LA TIVU' ANTIMAFIA. Telejato: minacciati dalla mafia, ma anche dalla Finanziaria

La nuova normativa sul digitale terrestre porterà alla chiusura di tante tv locali, circa 250 in tutta Italia
PALERMO - Telejato è una piccola emittente televisiva che trasmette nel comprensorio di Partinico e dintorni in provincia di Palermo, da sempre impegnata nella lotta alla mafia. Pino Maniaci da 12 anni combatte con il suo telegiornale ogni sopruso mafioso con tagliente ironia. È sempre andato giù duro nelle sue lotte, tanto da beccarsi più di 300 querele. È stato più volte malmenato, ha subito diversi atti intimidatori e di recente Partinico si è svegliata e ha trovato i muri della città imbrattati con il messaggio: «W la mafia, Telejato sei lo schifo della terra». Ma non è solo la mafia a minacciare l'esistenza di Telejato, la nuova normativa sul digitale terrestre porterà alla chiusura di tantissime tv locali, circa 250 in tutta Italia e tra queste c'è anche la storica Telejato. Con la Legge Finanziaria 2011 (articoli 8,9,10), infatti, sono state di fatto abolite le televisioni comunitarie e il ministero dello sviluppo economico si è riservato il diritto di assegnare, a pagamento, tutte le lunghezze d’onda del digitale terrestre, eccetto che per le tre reti Rai, per La 7, Sky, e per la telefonia mobile, le cui frequenze sono state assegnate senza pagamenti.
Certo è che Pino Maniaci nelle sue perenni lotte non è mai stato lasciato solo, e così anche stavolta più di 60 associazioni nazionali e locali si sono date appuntamento per un sit in e hanno costituito un comitato per chiedere che Telejato, come le tante altre piccole emittenti che trasmettono a livello locale, non vengano chiuse con l'avvento del digitale terrestre. «Siamo tutti Telejato», questo lo slogan, che si affianca all'altra iniziativa organizzata per non lasciare Pino solo nella conduzione del suo Tg, intitolata «Siamo tutti Pino Maniaci»: esponenti di associazioni, volontari o semplici cittadini hanno condotto il Tg e continuano a farlo adesso al suo fianco per far passare il messaggio che non è solo, ma può contare su una forte rete che lo sostiene. «Continuo a combattere - racconta Maniaci - Pensate che dopo 12 anni di lotta alla mafia mi lasci intimidire dallo spin off consegnando me e la mia famiglia nelle mani della mafia? Ricordiamoci che loro non dimenticano e non vedono l'ora che Telejato venga chiusa». Libera, Addiopizzo, Associazione Rita Atria, Radio Aut, Redazione Casablanca, camera del lavoro di Corleone, Cgil Palermo, Castellolibero, Cooperativa Placido Rizzotto, Cooperativa Lavoro e non solo, associazione Nicodemo, osservatorio Sviluppo e Legaltà, Movimento dei Forconi, associazione Peppino Impastato, Anpi, Cittadini invisibili? no grazie, Sel e Rifondazione Palermo, sono solo alcune delle realtà che si sono date appuntamento sabato scorso per chiedere che Telejato continui il suo lavoro di lotta alla mafia. «Adesso - conclude Pino - scriveremo al presidente della Repubblica e anche a tutti i partiti: è una nuova sfida per Telejato che vuole diventare punto di riferimento nazionale per tutte le piccole emittenti che rischiano di chiudere».
Alessia Rotolo
26 settembre 2011
Noi di Libera “Siamo tutti Telejato”
di GIUSEPPE CRAPISI

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