giovedì, settembre 29, 2011

Depistaggi. Il governo vuol farci dimenticare i guai: "Meglio la vittoria Dc del 1948 che la festa del 25 aprile". Insorgono opposizione e Lega

Dopo la polemica sul taglio delle festivita' che vedeva anche il 25 aprile incluso nella 'lista nera', la giornata della Resistenza e' di nuovo sotto attacco. Il governo ha accolto "come raccomandazione" l'ordine del giorno del deputato Pdl, Fabio Garagnani, per sostituire la festa del 25 aprile, con quella del 18 aprile: quel giorno nel 1948, la Dc vinse le elezioni e ottenne la maggioranza nel primo Parlamento della Repubblica italiana. La cosa ha fatto insorgere le opposizioni. E non solo. Anche la Lega non ha gradito. "Sostituire il 25 aprile '45 con il 18 aprile '48? Cosa senza alcun riferimento storico -dice Fabio Rizzi del Carroccio- se non quello che la Democrazia Cristiana vinse le elezioni. A questo punto, Garagnani proponga anche di festeggiare la legge truffa del '53!". E su Facebook nel gruppo aperto dall'Anpi piovono commenti: "Peggio che sputare sulla bandiera". Si da sfogo cosi' all'indignazione. Per l'ex-sindaco di Marzabotto, Andrea De maria, "siamo di fronte a un insulto a chi si e' sacrificato per la liberta' dell'Italia combattendo nazismo e fascismo". L'autore dell'odg, il piediellino Garagnani, si difende spiegano che, a suo parere, il 25 aprile e' tutto tranne che la festa della Liberazione: "Lo spirito con cui i partigiani combatterono il nazifascismo non era certo quello di instaurare la liberta', ma un regime comunista, cosa che e' stata evitata grazie appunto alla vittoria elettorale della Dc e di De Gasperi".Garagnani si dice soddisfatto del parere positivo dato alla sua proposta. Certo, osserva, "non mi illudo che la cosa abbia un'accelerazione immediata, ma considero molto importante che il Governo abbia dato formale riconoscimento ad un principio che sostengo da tempo". Il 25 aprile non si tocca e dunque l'accoglimento 'come raccomandazione' da parte del governo del suo ordine del giorno e' praticamente carta straccia". Ed ancora Emanuele Fiano del Pd: "Nessun governo potra' togliere il diritto alla stragrande maggioranza degli italiani di festeggiare la vittoria sul fascismo e sul nazismo. Quello e' il giorno in cui e' nata la democrazia italiana e quello e' il giorno che noi festeggeremo sempre". Anche dall'Idv piovono critiche. "Il 25 Aprile non si tocca, semmai va sostituito chi vuole sostituirla - tuona il senatore dell'Italia dei Valori, Pancho Pardi -. Quella dell'onorevole Garagnani e' una meschina provocazione che sfregia la memoria di quanti hanno dato la vita per liberare l'Italia dall'oppressione nazifascista ed e' vergognoso che il governo si sia prestato a fare da sponda". Per Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci-Federazione della sinistra, "pensare di sostituire il 25 aprile con il 18 aprile? Follia pura. Solo un governo come quello attuale puo' accogliere una sconceria di questo tipo. Chiediamo al governo di chiedere scusa a tutti gli italiani". SiciliaInformazioni, 28 settembre 2011

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