martedì, novembre 28, 2023

Mafia, clan di Corleone: confiscati definitivamente i beni ai Lo Bue


Si tratta di rapporti bancari, abitazioni, terreni, polizze assicurative, complessi di beni aziendali e di un magazzino, per un valore stimato complessivo superiore ai tre milioni di euro.

Confiscati definitivamente i beni di Rosario Salvatore Lo Bue - ex reggente del mandamento di Corleone - del figlio Leoluca Lo Bue e di Calogero Giuseppe Lo Bue. I carabinieri del Ros, coadiuvati da quelli del comando provinciale di Palermo, hanno dato esecuzione a due distinti decreti di confisca di beni, emessi dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo su proposta della Procura distrettuale della Repubblica. I provvedimenti, divenuti irrevocabili dopo le ultime pronunce della Suprema Corte di Cassazione, hanno sancito la definitiva confisca di rapporti bancari, abitazioni, terreni, polizze assicurative, complessi di beni aziendali e di un magazzino, per un valore stimato complessivo superiore ai tre milioni di euro.


Le indagini patrimoniali eseguite dal Ros attraverso l’incrocio di informazioni provenienti dall’Agenzia delle Entrate, dalle tradizionali banche dati e da quelle utilizzate per lo svolgimento di accertamenti di illeciti nel settore agroalimentare, hanno complessivamente permesso di documentare il regime di monopolio mafioso nel quale Rosario Salvatore Lo Bue e il figlio Leoluca, impegando prestanomi ed in violazione di norme e regolamenti, hanno operato, prevalentemente nel settore agroalimentare, biologico e dell'allevamento del bestiame, beneficiando anche dei relativi contributi comunitari.

"Le indagini - dicono dal comando dei carabinieri - hanno inoltre appurato un’evidente sperequazione tra i redditi dichiarati da Calogero Giuseppe Lo Bue e il valore dei beni a lui intestati o comunque riconducibili, da cui è stato possibile dedurre che l'uomo, negli anni in cui era in vita, si è avvalso di mezzi e disponibilità finanziarie illecite derivanti dalla sua appartenenza a Cosa nostra. Le attività investigative costituiscono il completamento delle operazioni portate avanti dai carabinieri nei confronti del mandamento mafioso di Corleone, uscito depotenziato dagli esiti delle indagini Patria, All Stars e Grande Passo e dai sequestri dei beni effettuati in questi anni a carico di altri esponenti del clan tra cui anche quelli riconducibili a Totò Riina. La confisca comprende, inoltre, l’abitazione familiare di Corleone di Calogero Giuseppe Lo Bue, indicata negli atti giudiziari relativi alla cattura di Bernardo Provenzano come “fermo posta” per inoltrare la corrispondenza al tempo destinata al padrino".
PalermoToday, 28/11/2023

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