mercoledì, novembre 22, 2023

Un’opinione controcorrente: Giulia Cecchettin e il mistero del male…


Par Maurizio Puppo

Non so bene come faccia tanta gente a sparar sentenze così lapidarie e piene di certezze sul caso di Giulia Cecchettin, uccisa a ventidue anni, e del suo ex Filippo Turetta, accusato del delitto. Certo, che ci sia un problema culturale e sociale nella relazione tra uomini e donne è vero, ed è evidente. 

Particolarmente nella società italiana in cui (tanto per dire) il “delitto d’onore”, con annesse attenuanti, è stato abolito solo all’inizio degli anni Ottanta. Ma, al di là di questo dato sociologico generale, nessuno di noi sa nulla di quel che è davvero accaduto nello specifico tra quei due giovani, di come si sia potuti passare da una situazione di affetto, di apparente normalità, o di normale litigio, a un delitto così atroce. Non sappiamo niente di quel rinnovarsi di un mistero insondabile e antico come il mondo: 

l’epifania del male e della violenza.

Eppure l’opinione pubblica (ormai un enfant roi: ogni suo pulsione diventa un ordine per il sistema mediatico) diffonde ed esige solo certezze. I commenti sui siti di informazione più frequentati sono roba così (fior da fiore, e non ho modificato niente): al patibolo, Dio ti castigherà; carcere a vita così gli altri ci pensano prima; tra attenuanti varie e buona condotta sarà fuori pure con una bella laurea!! Sbattuto senza se e senza ma in una cella dove deve marcire!!!  Non deve esserci neanche un processo e una difesa! Il mostro ha premeditato e agito con malvagità; ergastolo a vita (sic. Si vede che l’ergastolo in sé non bastava, ndr). Non meriterebbe neppure i soldi per il processo. Datelo in pasto ai piranha. Questo scrivono le persone come si deve. Tanto «come si deve» che muoiono dalla voglia di vedere l’accusato bruciare vivo sul rogo. Intanto non era “un bravo ragazzo” (scrivono) ma un mostro. E basta.

Sarebbe così semplice, fosse vero. Ma non lo è: la banalità del male consiste proprio nel suo annidarsi anche in persone apparentemente “normali”, nel fare parte della nostra «umanità», nel non esserle estranea. Così come Mr Hyde è in tutto e per tutto una parte del Dottor Jekyll, non un suo antagonista o un suo opposto. (E quando si priva un uomo, qualunque sia il delitto che ha commesso, della sua umanità, si percorre la strada che ha portato ai peggiori orrori della storia). E non basta: una volta stabilito che l’accusato è un “mostro”, si cercano compulsivamente i responsabili della sua apparizione. I mandanti.

Gli uomini, invitati a “farsi un esame di coscienza”, poiché, in quanto tali, intrinsecamente impresari della società patriarcale: una colpevolizzazione questa di stampo puramente moralistico, un invito all’afflizione di impronta più religiosa (e non della migliore cultura religiosa) che politica. Oppure la scuolacolpevole di  non insegnare “educazione affettiva” (ma non bisogna delegare alla scuola il compito di rimuovere il male dal mondo,  non ha questo dovere, non su questo va misurata; è fatta per fornire gli elementi culturali perché ognuno possa fare le sue scelte ed esercitare il suo libero arbitrio con più consapevolezza possibile).

L’opinione pubblica, sia essa “conservatrice” o “progressista” è insomma assetata di rimedi istantanei

L’opinione pubblica, sia essa “conservatrice” o “progressista” è insomma assetata di rimedi istantanei, capri espiatori, schemi che spieghino tutto. Cose queste che non servono certo ad affrontare i veri nodi della condizione femminile, del rapporto tra uomini e donne, della violenza dei rapporti affettivi e sociali. Servono invece, e molto, a far regredire il dibattito pubblico a un livello elementare, nel senso deteriore del termine, moralistico, pre-politico. A fare scomparire dall’orizzonte della discussione lo stato di diritto, la consapevolezza della complessità inestricabile dell’animo umano, la pietà per le vittime ma anche il nostro obbligo di rispettare l’umanità di chiunque, persino di chi ha commesso un delitto.

Un tempo, forse, il sistema mediatico (almeno nelle sue parti più evolute) temperava le pulsioni elementari dell’opinione pubblica, a destra come a sinistra. Invitava alla riflessione, a diffidare delle soluzioni semplici e universali, a non prendere ogni propria pulsione per una verità da affermare categoricamente.  Adesso mi sembra invece che gran parte del sistema mediatico sia diventato specchio e amplificatore di quelle pulsioni, o meglio: un’industria che si occupa solo di proporre quel che il mercato richiede con insistenza. C’è chi liscia il pelo a destra, invocando punizioni esemplari e sbrigative, e sistemi educativi direttivi e severi; chi a sinistra, invocando o sessioni pedagogiche di educazione sentimentale, un po’ da stato etico, e agitando il feticcio del patriarcato e dell’essere nati uomini come origine del male. In tutto questo, per fortuna, c’è anche una frase del padre della ragazza uccisa:  “Sono vicino ai genitori di Filippo. Anche loro vivono un dramma”. Ecco.

Maurizio Puppo


Aggiunta della redazione. Femminicidi in Italia, anno 2023.

Teresa Spanò 2 Gennaio
Giulia Donato 4 Gennaio
Martina Scialdone 13 Gennaio
Oriana Brunelli 14 Gennaio
Teresa Di Tondo 15 Gennaio
Alina Cristina Cozac 22 Gennaio
Giuseppina Faiella 28 Gennaio
Yana Malayko 1 Febbraio
Margherita Margani 4 Febbraio
Antonia Vacchelli 6 Febbraio
Melina Marino 11 Febbraio
Santa Castorina 11 Febbraio
Cesina Bambina Damiani 12 Febbraio
Rosina Rossi 16 Febbraio
Chiara Carta 18 Febbraio
Sigrid Grober 19 Febbraio
Maria Luisa Sassoli 23 Febbraio
Giuseppina Traini 25 Febbraio
Caterina Martucci 1 Marzo
Rosalba Dell’Albani 4 Marzo
Iolanda Pierazzo 6 Marzo
Iulia Astafieya 7 Marzo
Rossella Maggi 8 Marzo
Petronilla De Santis 9 Marzo
Rubina Kousar 9 Marzo
Maria Febronia Buttò 10 Marzo
Pinuccia Contin 16 Marzo
Francesca Giornelli 28 Marzo
Agnese Oliva 29 Marzo
Zenepe Uruci 30 Marzo
Carla Pasqua 31 Marzo
Alessandra Vicentini 31 Marzo
Sara Ruschi 13 Aprile
Brunetta Ridolf 13 Aprile
Rosa Gigante 18 Aprile
Anila Ruci 19 Aprile
Stefania Rota 21 Aprile
Barbara Capovani 23 Aprile
Wilma Vezzaro 25 Aprile
Antonella Lopardo 2 Maggio
Rosanna Trento 3 Maggio
Danjela Neza 6 Maggio
Jessica Malaj 7 Maggio
Anica Panfile 21 Maggio
Yirel Natividad Peña Santana 27 Maggio
Ottavina Maestripieri 1 Giugno
Giulia Tramontano 1 Giugno
Pierpaolo Romano 1 Giugno
Giuseppina De Francesco 8 Giugno
Maria Brigida Pesacane 8 Giugno
Floriana Floris 9 Giugno
Cettina De Bormida 10 Giugno
Rosa Moscatiello 12 Giugno
Svetlana Ghenciu 19 Giugno
Margherita Ceschin 24 Giugno
Laura Pin 28 Giugno
Maria Michelle Causo 28 Giugno
Ilenia Bonanno 6 Luglio
Benita Gasparini 19 Luglio
Mariella Marino 20 Luglio
Norma 22 Luglio
Vera Maria Icardi 24 Luglio
Marina Luzi 25 Luglio
Angela Gioiello 28 Luglio
Mara Fait 28 Luglio
Sofia Castelli 29 Luglio
Iris Setti 6 Agosto
Maria Costantini 9 Agosto
Celine Frei Matzohl 13 Agosto
Anna Scala 17 Agosto
Vera Schiopu 19 Agosto
Francesca Renata Marasco 28 Agosto
Rossella Nappini 4 Settembre
Marisa Leo 6 Settembre
Nerina Fontana 16 Settembre
Cosima D’Amato 20 Settembre
Maria Rosa Troisi 20 Settembre
Rosaria Di Marino 20 Settembre
Liliana Cojita 21 Settembre
Manuela Bittante 25 Settembre
Anna Elisa Fontana 25 Settembre
Carla Schiffo 27 Settembre
Monica Berta 27 Settembre
Klodiana Vefa 28 Settembre
Egidia Barberio 30 Settembre
Anna Malmusi 1 Ottobre
Piera Paganelli 4 Ottobre
Eleonora Moruzzi 5 Ottobre
Silvana Aru 13 Ottobre
Concetta Marruocco 14 Ottobre
Marta Di Nardo 20 Ottobre
Antonella Iaccarino 21 Ottobre
Giuseppina Lamarina 24 Ottobre
Pinuccia Anselmino 25 Ottobre
Annalisa D’Auria 28 Ottobre
Etleva Kanolija 29 Ottobre
Michele Faiers Dawn 1 Novembre
Patrizia Vella Lombardi 14 Novembre
Francesca Romeo 18 Novembre
Giulia Cecchetin 18 Novembre


Altritaliani.net, 21 novembre 2023

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