venerdì, novembre 17, 2023

Mafia, l’asse mai spezzato fra la Sicilia e l’America



di GIOVANNI BURGIO

Fa impressione come le storie di mafia sono sempre le stesse. Gli stessi nomi, le stesse famiglie, i medesimi luoghi, i sempiterni traffici e reati. Un destino da cui gli stessi soggetti sembrano non potersi liberare. Gli ultimi 17 arresti di mercoledì 8 novembre lo confermano ancora una volta.

Tra i clan di Partinico-Torretta-Borgetto e quelli di New York il legame non si è mai spezzato. Dalla “Pizza connection” dei primi anni ’80, passando per “Iron tower”, fino a quest’ultima inchiesta, le famiglie Bonanno-Gambino della Grande Mela fanno da sponda ai siciliani. 10 sono stati gli arresti in America, 7 in Italia.

Questa volta, però, c’è meno droga e più estorsioni. Con un atteggiamento di rispetto e devozione degli americani verso i più esperti boss del mandamento di Partinico che consigliano di andarci piano per ottenere il pizzo. Dicono, infatti, che non bisogna calcare la mano e adoperare metodi duri per ricevere il pagamento delle vittime.

Il personaggio chiave dell’ultima retata è Francesco “Ciccio” Rappa, 81 anni e considerato il capo della famiglia di Borgetto. Mentre dall’altra costa dell’Atlantico spiccano le figure delfiglio di Rappa, Vito Gabriele, e Joseph Lanni dei Gambino.

Oltre le estorsioni da ottenere con “garbo e delicatezza”, è il controllo delle industrie di trasporto e demolizione di New York che costituisce l’interesse principale delle cosche. Con un occhio anche alle frodi e ai reati sui fondi di previdenza degli iscritti ai sindacati.

E anche se il consiglio era di non usare le maniere forti, alcuni episodi estortivi hanno registrato una particolare violenza. Le immagini di una spedizione a colpi di martello contro un centralinista di una ditta di demolizione furono diffuse per intimorire chi si mostrava riottoso a pagare. Un imprenditore fu aggredito selvaggiamente in pieno centro a Manhattan.

A guardare indietro nel tempo sono anche la storia e i rapporti di Francesco Rappa. Oltre alle tre condanne per mafia, ha avuto contatti con i Madonia di Resuttana e soprattutto con i Vitale di Partinico. Oltre a essere suocero di Francesco Nania, il cassiere della famiglia di Partinico.

Altro personaggio importante di questa inchiesta è Francesco Franky Vicari, che si lamenta delle giovani leve criminali che non hanno rispetto per gli anziani come lui “A sessant’anni mi vogliono far fare il delivery (le consegne). Non mi scassasero la m… Quando loro sono nati, io mi sedevo con le persone più potenti del mondo”.

È invece latitante Giovan Battista Badalamenti che gli investigatori definiscono mafioso di lungo corso. Residente negli USA e considerato membro autorevole della famiglia di Torretta, è fratello di Martino, fedelissimo del boss di Partinico Vito Vitale.

E per capire come funziona un certo tipo di libero mercato, ascoltiamo le parole che Francesco Nania diceva al cognatoVito Gabriele Rappa “Io vi do il pomodoro a 17.50, e ve lo do quanto lo do al distributore. Ma voi dovete riempire New York di questo m… di pomodoro. Questo pomodoro deve andare ovunque. Questo pomodoro deve arrivare pure al presidente Obama”.

Giovanni Burgio

Palermo 17.11.23


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