venerdì, settembre 08, 2023

RETATE E REPRESSIONE: MEMENTO MORI

Da sinistra: il prefetto Cesare Mori; il ministro dell'interno Matteo Piantedosi; Daniele Billitteri

di DANIELE BILLITTERI 

Non so perché ma la “risposta dello Stato” all’aggressione del prete antispaccio di Tor Bella Monaca a Roma e l’uccisione del giovane musicista a Napoli, mi ha fatto tanto pensare alle vicende che portarono in Sicilia il prefetto Cesare Mori. Anche lui protagonista di una mezza risposta.

Nel 1924 Benito Mussolini venne in visita  in Sicilia, a Palermo e a Trapani. In  quegli anni la Sicilia era terra di scorribande di briganti che controllavano spesso ampie aree del territorio. In quei giorni il Duce, fu portato a visitare Piana degli Albanesi, l’enclave albanese nel territorio di Corleone. Durante il tragitto Mussolini si accorse che  il percorso non era presidiato dalle forze dell’ordine ma notò molti civili armati a cavallo. Quando chiese spiegazioni ai suoi accompagnatori, tra i quali il prefetto di Palermo, la risposta fu che in quelle zone non c’era bisogno di polizia per garantire la sicurezza del capo del governo.

Mussolini tornò a Roma e chiese al ministro degli interni di mandare in Sicilia un prefetto che ristabilisse l’autorità dello Stato e lo facesse con metodi energici. Forse perché il fascismo non ne poteva tollerarne un altro… autoctono.  La scelta cadde su Cesare Mori. Il prescelto conosceva bene la Sicilia dove aveva servito come poliziotto. Nell’Isola operò col pugno di ferro perfino al limite della legalità nella sua azione repressiva. Diventò protagonista di molte prime pagine nazionali: clamorose retate, l’assedio di Gangi, le inchieste che ogni volta salivano un gradino fino ad arrivare a sfiorare il potentissimo Federale (sindaco) di Palermo, deputato del Partito Nazionale Fascista. Mori, a quel punto, fu nominato Senatore del Regno e… mandato via dalla Sicilia. La mafia aveva dimostrato di sapere penetrare le istituzioni e di intendersela perfettamente col Regime nella cogestione del potere. E dallo Stato era arrivata solo una mezza risposta.

La straordinaria campagna repressiva non aveva dunque scalfito il vero nocciolo del potere mafioso seppure avesse costretto la mafia sulla difensiva in attesa di tempi migliori, che infatti arrivarono con lo sbarco degli Alleati nel 1943.

Le operazioni di Tor Bella Monaca e di Napoli sono certamente appariscenti e tempestive ma, in definitiva, cosa hanno fatto di più se non costringere a qualche settimana di difficoltà il solido contropotere che la criminalità organizzata riesce a gestire in ampie zone delle metropoli italiane? Hanno tutta l’aria di essere operazioni studiate a tavolino per occupare le aperture dei tg per qualche giorno. In Calabria, in queste ore, c’è stata invece  bel altra operazione contro le “ndrine” che controllavano affari e coinvolgevano politici, imprenditori e uomini delle istituzioni. Non è la stessa cosa che conquistarsi l’opinione pubblica con spiegamenti di forza capaci solo di mezze risposte.

Mussolini aveva scritto a Mori: “Se le servono leggi che adesso non ci sono, le chieda e noi le faremo”. Ma neanche questo è detto che basti. Penso alle violenze contro le donne col nostro femminicidio quotidiano, penso ai raid dei bulli e all’impenetrabile mondo degli adolescenti. Può mai essere la risposta una legge capace di proibire l’uso dei cellulari e di Internet? Chi può controllare? Non ci si rende conto che qui non siamo di fronte a forme organizzate di criminalità ma a patologie della società, del costume e della cultura che dovrebbero comportare una rivoluzione copernicana del sistema dell’istruzione, delle responsabilità delle famiglie. C’è bisogno di una profonda riflessione sulle periferie, sul coinvolgimento del Terzo Settore, sul sistema del welfare e dell’assistenza sociale. Montagne enormi da scalare e politiche che guardino ai tempi di una generazione e non alla data delle prossime elezioni. Se no avremo messo in campo solo l’ennesimo prefetto Mori. Per “promuoverlo” se pesta qualche merda.

L’Ora, edizione straordinaria, 8/9/2023

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