martedì, settembre 19, 2023

CI SCRIVONO. Violenza sulle donne e morti sul lavoro: non provvedimenti-spot dall’approccio securitario, ma interventi strutturali

Pubblichiamo questa riflessione del giovane Gabriele Sottile, invitando altri ragazzi come lui ad inviare alla redazione i propri punti di vista su questioni e problemi che riguardano la nostra società. Il confronto è utile per la crescita democratica e civile di tutti. (D.P.)


di GABRIELE SOTTILE

Abbiamo sentito tante volte parlare la nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla necessità di una riforma costituzionale in senso presidenziale o quanto meno volta al rafforzamento dell’esecutivo dal momento che, a suo dire, un governo forte genererebbe una democrazia forte e la stabilità sarebbe la chiave per risollevare le sorti del nostro paese. Eppure oggi l’Italia può dire di avere un governo forte, sostenuto da una coalizione dal chiaro colore politico e da una maggioranza parlamentare dai grandi numeri, ma nonostante questo, mai come in questi giorni, la nostra società e di conseguenza la nostra democrazia ci sembrano vacillare, schiacciate e ferite dalle ingiustizie, dalla prepotenza,

dall’indifferenza. In queste ultime settimane abbiamo assistito alla morte sul posto di lavoro di 5 operai travolti da un treno lungo i binari della ferrovia vicino Torino, alla barbara uccisione a colpi di pistola di un 24enne napoletano, musicista, ad opera di un ragazzo di soli 17 anni, agli stupri prima di una ragazza palermitana di 19 anni per mano di 7 giovani coetanei e poi di due bambine di 11 e 12 anni a Caivano, in provincia di Napoli; e potremmo andare avanti, da quanto successo a Cutro 7 mesi fa ai tantissimi incendi di quest’estate che hanno distrutto ettari di bellezza in Sicilia e altrove sino a quanto apprendiamo oggi in merito all’ennesimo femminicidio, quello di Marisa Leo, donna e madre di una bambina piccola uccisa dal suo ex compagno in provincia di Trapani. Tutti questi episodi che da troppo tempo riempiono le pagine di cronaca e di fronte ai quali rimaniamo ogni volta inermi e attoniti sono molto spesso frutto di una povertà economica, sociale, educativa dilagante, fenomeni e temi complessi di cui lo Stato e la politica ancora una volta non vogliono farsi carico, uno Stato e una politica troppo assenti nei luoghi del lavoro, nelle periferie, nelle scuole, un assenza che divora le speranze della gente e che lascia il posto alle disuguaglianze tra poveri e ricchi, alla prevaricazione dei forti sui più deboli, alla violenza, mafiosa o di genere. È necessario dire basta a tutto questo, è necessario lottare e chiedere a tutte le istituzioni di agire a fronte di questi eventi mettendo in campo interventi strutturali e coraggiosi che guardino al lungo termine e non, come fa il governo, pulirsi la coscienza lanciando ad ogni piè sospinto decreti legge e misure spot dall’approccio unicamente securitario utili solo ad aizzare animi già esasperati e guadagnarci qualche voto. Ciò di cui ha bisogno questo paese non è l’uomo solo al comando, non è concentrare i poteri nelle mani di un singolo ma ricostruire la coesione e la giustizia nel nostro tessuto sociale, ricostruire la bellezza dello stare insieme, ognuno coi propri diritti e i propri doveri, coniugando libertà e giustizia sociale, perché questo significa rispettare la Costituzione, perché questa è la vera forza della democrazia.

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