giovedì, agosto 04, 2022

Corleone, ancora a proposito della mostra di pittura di Dino Paternostro: quando il contadino conosceva la sua terra, “palmo a palmo”...

Una delle tele esposte nella mostra 

SALVATORE RAIMONDI

Il 24 luglio scorso Dino Paternostro, nella sua personale di pittura dal titolo “Sicilia tra Sacro e profano”, ha presentato un nutrito numero di opere (24 luglio – 12 agosto 2022). 

Esse possono essere distinte in due gruppi: quelli a soggetto religioso e quelli ambientali e territoriali della Sicilia ed in modo particolare dell’entroterra collinare e montano di Corleone (anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, prima dello sviluppo della meccanizzazione). Questi ultimi sono l’espressione di un periodo storico vissuto, osservato e rappresentato su tela, con una notevole ricchezza di particolari in modo sempre armonico, che esprimono serenità. Il lavoro dei campi delle diverse stagioni, anche se duro, viene presentato dolce perché è il preludio al raccolto per il sostentamento della famiglia.

I paesaggi collinari e montani hanno sempre forme dolci, mai una “ferita”, mai una forma di degradazione del suolo. L’attività umana si integra perfettamente con l’ambiente in modo “sostenibile”. Era il periodo in cui la destinazione d’uso veniva programmata in funzione delle caratteristiche dei suoli. Chi gestiva le masse terrose conosceva tutto, “palmo per palmo”. Durante il periodo estivo fra la raccolto del grano e la vendemmia, spesso il tempo veniva dedicato a migliorare la fertilità dei suoli con spietramenti, drenaggi, terrazzamenti, ciglionamenti, canalizzazione delle acque (delle sorgenti, dei valloni, dei fiumi) e la manutenzione degli abbeveratoi. Appeso al “croccu ru sidduni”, quando si andava in campagna, c’era sempre la zappa e sul campo permetteva di eseguire molti lavori, eliminare piante infestanti e curare la ceppaia delle piante di olivo. Il debbio veniva effettuato ai primi di settembre, ma taluni preferivano sotterrare le stoppie rimaste dal pascolamento degli animali. Con lo sviluppo della meccanizzazione e dell’attività antropica è cambiato tutto. Oggi, volgendo lo sguardo alla gestione del suolo a livello mondiale notiamo un declino della sostenibilità ambientale che influisce sul cambiamento climatico.

Nessun commento: