martedì, marzo 09, 2021

Sunia su emergenza casa. “Destinare a chi non è in grado di pagare l'affitto le risorse immobiliari del Comune e i beni confiscati”


In una lettera il sindacato degli inquilini chiede modifiche al regolamento 

Palermo 9 marzo 2021 – Modifiche al regolamento beni confiscati del consiglio comunale e l'istituzione dei tavoli provinciali chiesti dal codice antimafia. Il Sunia, raccogliendo le esigenze di una popolazione in emergenza abitativa in costante aumento, ritiene insufficienti le risposte in termini di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica e chiede di puntare sui beni confiscati alla mafia e di utilizzare le risorse immobiliari del Comune per venire incontro in modo prioritario agli inquilini impossibilitati a reggere il peso di una casa in affitto.  
   In una lettera inviata al prefetto Giuseppe Forlani e al presidente del Consiglio comunale Salvatore Orlando, con le proposte di modifica al regolamento del sindacato degli inquilini, il segretario del Sunia Palermo, Zaher Darwish, rilancia i dati di una emergenza casa a Palermo sempre più preoccupante.  
    “Vorremmo ricordare che nella nostra città, la graduatoria delle case popolari risale al lontano 2004, con oltre 8 mila famiglie ancora iscritte in quella graduatoria, alle quali se ne aggiungono oltre 2000 in quella dell’emergenza abitativa – dichiara Zaher Darwish – La gravissima crisi economica del nostro paese, oggi aggravata dagli effetti della pandemia, ha avuto inevitabili riflessi sulla condizione abitativa. E questo impone l’adozione di provvedimenti condivisi e non più differibili”.
   Anche il numero degli sfratti decretati dal Tribunale di Palermo è in aumento e supera i 1.600 circa provvedimenti annuali limitati al momento, e fino al 30 giugno, dal blocco delle esecuzioni.“Gli interventi economici, statali e regionali, per le esigue risorse previste, non sono in grado di fornire una concreta soluzione alla emergenza abitativa, sempre più pressante, anche per l’irrisorio numero di assegnazioni di immobili Erp – aggiunge Darwish - In tale contesto occorre attivarsi e investire sulla casa ingenti risorse economiche programmando investimenti, con fondi statali ed europei, e riservare a fini abitativi ogni risorsa immobiliare nelle disponibilità della nostra amministrazione comunale”.  
   Il Sunia, ritenendo che il reale disagio socio economico sarebbe sottovalutato, ha elaborato alcune modifiche al regolamento e ha chiesto un ruolo più incisivo della commissione di garanzia per i beni confiscati, con la partecipazione del sindacato degli inquilini e degli enti impegnati nel contrasto alla mafia. “Nelle modifiche recentemente approvate al regolamento comunale per l'emergenza abitativa è stata prevista l'equiparazione degli immobili confiscati alla mafia, destinati originariamente a soddisfare le esigenze delle fasce più deboli e disagiate della città, a quelli degli immobili di edilizia residenziale pubblica, immobili che sono destinati a chi, seppur vivendo un disagio economico, è nelle condizioni di pagare un canone sociale – dice Darwish - Da una verifica sui dati pubblicati sul sito istituzionale del comune di Palermo, aggiornati al gennaio dell’anno scorso, risulterebbero assegnati ad associazioni ed enti 120 immobili confiscati, a fronte dei 159 immobili assegnati per finalità abitative. Segnale che non si è tenuto conto delle esigenze reali di chi non ha un tetto e non è nelle condizioni di trovarlo sul mercato”.

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