martedì, marzo 16, 2021

Roma. Nella sede nazionale dello Spi-Cgil una targa per ricordare i tanti sindacalisti uccisi dalle mafie


In occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che viene celebrata ogni anno il 21 marzo, lo Spi Cgil ha deciso di inaugurare presso la sede nazionale di Roma, in via dei Frentani, una targa con i nomi di tutti i sindacalisti uccisi dalle mafie.
Si tratta di un importante gesto simbolico per rendere onore a uomini e donne che rappresentano un esempio civile e morale per tutto il paese. L’iniziativa si terrà giovedì 18 marzo alle ore 11.30 con la presenza del senatore ed ex presidente del Senato Pietro Grasso e di Maurizio Landini, Segretario generale della Cgil.

Quando oggi si pensa alle vittime della mafia si ricordano giustamente i giudici Falcone e Borsellino, gli agenti delle loro scorte e i tanti magistrati, poliziotti e carabinieri uccisi a sangue freddo. Ma in questa lunga scia di sangue sono scritti anche i nomi dei caduti a Portella della Ginestra e di tanti sindacalisti che dagli anni del dopoguerra in poi guidarono le lotte bracciantili e operaie per la terra, per i diritti e per la libertà.

«A opporsi alla mafia e all’intreccio tra potere politico, potere imprenditoriale e criminalità organizzata – ricorda il Segretario generale dello Spi Cgil Ivan Pedretti – sono stati tanti giovani sindacalisti, attivisti, braccianti e contadini. Una lotta lunga più di centocinquanta anni, iniziata nella prima metà dell’Ottocento».

«Uomini e donne – prosegue Pedretti – che hanno dato vita ai fasci siciliani dei lavoratori, alle prime organizzazioni sindacali e, successivamente, alla nascita delle Camere del Lavoro guidando le lotte per la terra e l’emancipazione del mondo del lavoro. Il loro sacrificio rappresenta per tutto il paese un alto esempio civile e morale. Con questa iniziativa – conclude il Segretario generale dello Spi Cgil – intendiamo così compiere un ulteriore atto di memoria, dando continuità al nostro progetto di antimafia e di legalità, con la deposizione di una targa presso la nostra sede nazionale che ricorda i nomi dei sindacalisti uccisi dalle mafie».

Un impegno antimafia, quello dello Spi, che, insieme a Libera, alla Cgil e a tante associazioni, da anni si concretizza attraverso una serie di iniziative promosse sul territorio. Ogni anno migliaia di suoi volontari pensionati partecipano insieme a tanti giovani ai campi e laboratori della legalità promossi all’interno dei beni confiscati ai mafiosi e restituiti alla società civile. Lo Spi fornisce inoltre il suo aiuto concreto a cooperative alle quali sono stati affidati i beni e promuove momenti di confronto sul loro riutilizzo. Attività promosse tramite una rete di comunicazione le che va dai social alle pubblicazioni editoriali, con il mensile LiberEtà e i libri della omonima casa editrice.

Proprio da una di queste iniziative, la pubblicazione, nel 2019, del libro Terre e libertà. Storia di sindacalisti uccisi dalle mafie (edizioni Liberetà, pp.176, euro 12,00), per la prima volta sono state raccolte le storie dei dirigenti e dei rappresentanti del movimento contadino e operaio, vittime di delitti efferati rimasti quasi sempre impuniti. Il racconto delle fasi storiche e del contesto sociale e politico nel quale quegli omicidi sono stati compiuti, permette al lettore di ricomporre, insieme alle immagini e alle opere d’arte tratte dall’archivio storico-fotografico e dal patrimonio artistico della Cgil, il complicato puzzle di una vicenda che non si può ancora definire conclusa. Il libro, che raccoglie scritti inediti di Carlo Ghezzi, Francesco Palaia, Roberto Battaglia e Dino Paternostro, con la prefazione di Ivan Pedretti e Daniela Cappelli, è stato distribuito in questi anni tra i partecipanti ai campi della legalità che ogni estate si svolgono nelle proprietà confiscate ai boss mafiosi.

Può essere richiesto alla casa editrice Liberetà chiamando il numero 06.44481249 o scrivendo un’e-mail a segreteria@libereta.it o, infine, può essere acquistato qui.

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