giovedì, marzo 18, 2021

CI SCRIVONO. Lettera aperta al sindaco, alla vice-sindaca, agli assessori e ai consiglieri comunali sul tormentone dei “furbetti” del vaccino


Al Sig. sindaco di Corleone, al
la Sig.ra Vice Sindaca, ai Sig.ri componenti la Giunta, ai Sig.ri consiglieri comunali

OGGETTO: Lettera aperta al Sindaco dimissionario di Corleone, onorevole Nicolò Nicolosi.

Signor sindaco le scrivo dopo aver riflettuto parecchio sull’opportunità di farlo e dopo aver letto la sua lettera di commiato postata sul sito ufficiale del comune. Voglio scriverLe questa mia lettera aperta e pubblica (tramite città Nuove) piuttosto che utilizzare facebook come in troppi sono soliti fare. Quella è una piazza virtuale che orgogliosamente non frequento.

La lettera, come vede, è indirizzata anche, e direi soprattutto, all’intera amministrazione comunale.

Ovviamente il riferimento è ai fatti riconducibili ai “famosi” vaccini, rimbalzati sull’intero territorio nazionale, insieme ad altre analoghe vicende verificatesi in diverse parti d’Italia.

Vorrei, comunque, immediatamente, differenziare la Sua posizione da quella degli altri amministratori coinvolti (vice sindaco e alcuni assessori - come riportato dalla stampa).

Ovunque si sta parlando soltanto di Lei che, in astratto, tra tutti, potrebbe essere l’unico giustificabile (relativamente a quanto accaduto), per tutta quella serie di motivi che Lei stesso ha elencato.

Tra le motivazioni/giustificazioni non annovero quelle relative al contatto quotidiano col pubblico e altre assimilabili che possono risolversi nei tanti modi ben noti (distanziamento interpersonale, uso della mascherina, areazione dei locali e tutti gli altri che Lei e gli altri ben conoscete).

Ripeto ancora una volta che Lei è, tra tutti, quello più giustificabile (in astratto) per l’età e per la patologia di cui soffre e di cui ci ha reso partecipi.

Non voglio entrare in una sterile polemica, ma davvero si può ritenere che l’elencazione delle “cose fatte” sin qui dalla Vostra amministrazione servano a far dimenticare questa “caduta di stile”?

Davvero credete che le autocelebrazioni servano a giustificarVi in questo momento storico?

Davvero pensate che uno striscione comparso sul balcone di un consigliere sia rappresentativo di una intera collettività?

No, signor sindaco e signori amministratori, personalmente penso che non sia così.

A Corleone gira un tormentone: “....per buttarli e buttarli ce li facciamo noi...”. Frase pronunciata dalla vice sindaca in una intervista andata in onda su una tv nazionale.

Quello che, con rispetto, vorrei far notare è che le parole a volte servono a poco. Lei ha tenuto a sottolineare l’importanza del ruolo di sindaco al servizio della collettività... al servizio di una comunità. Io sottolineo il termine “servizio”.

Vorrei ricordare a me stesso e a tutti che chi ricopre un importante ruolo pubblico e, ancor di più un ruolo Istituzionale, è tenuto ad un comportamento corretto, etico, rispettoso delle Leggi e dei regolamenti (anche se non ci piacciono o li riteniamo sbagliati) sia nella nostra vita pubblica che in quella privata.

Noi, tra le altre cose, abbiamo un dovere fondamentale nei confronti dei nostri giovani: dobbiamo educarli al bene, alla correttezza, all’onestà, alla rettitudine, al rispetto delle regole, al rispetto delle Leggi e dei regolamenti, al servizio nei confronti della collettività (quest’ultimo obbligo nel caso in cui rappresentiamo lo Stato o siamo investiti da cariche pubbliche).

Noi corleonesi, soprattutto, abbiamo questo dovere sopra richiamato verso i nostri concittadini, giovani e meno giovani, che hanno vissuto e vivono con grave disagio la triste nomea che da troppo tempo si portano addosso per colpa di pochi.

Come possiamo, quindi, “educare” i nostri concittadini, ripeto, siano essi giovani o meno giovani?

Possiamo farlo, ritengo, con l’esempio quotidiano dei nostri comportamenti.

Anche Lei signor Sindaco, lei signora Vice Sindaca, voi signori assessori e voi consiglieri comunali avete questa grande responsabilità nei confronti della comunità che amministrate. Responsabilità a cui, secondo me, non può sottrarsi soprattutto chi decide di mettersi al “servizio” della collettività o di una comunità.

A Corleone si parla da anni e anni di cambiamento, di speranza, di futuro. E’ questo il cambiamento?

Non può in nessun modo passare il messaggio, specialmente nella nostra terra martoriata, che i “furbi” (passatemi il termine) vadano sempre avanti a scapito delle persone corrette.

E’ tempo che non passi più il messaggio che il politico o chi ricopre un ruolo di rilievo in società goda e/o approfitti di privilegi.

Davvero è ipotizzabile che la “vicenda vaccini” di cui stiamo parlando, contestualizzata nel tempo che stiamo vivendo, sia un fatto risibile?

Se così fosse il direttore sanitario non sarebbe stato sospeso disciplinarmente dal servizio per un anno e il responsabile delle vaccinazioni non sarebbe stato destinato ad altra sede (notizie apprese dai quotidiani).

No, non può essere considerata una inezia e non è un fatto da nulla.

Nessun astio e nessuna acrimonia nei confronti di nessuno. Nessun astio e nessuna acrimonia verso chi altri abbia verosimilmente sbagliato.

E’ giusto che chi ha sbagliato ne prenda piena coscienza e ne abbia consapevolezza.

Concludo dicendoVi che in me non alberga alcuna volontà di polemica e nessun astio personale.

Dimissioni o non dimissioni è una decisione personale.

Io non tifo né per l’una né per l’altra.

La collettività prenderà atto di quelle che potranno essere le vostre decisioni e trarrà, eventualmente, le conclusioni.

MATTEO CARLOTTA

17 marzo 2021

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