martedì, giugno 18, 2013

Ospedale di Petralia. l'assessore Borsellino ai sindaci delle Madonie: "Rifletteremo prima di intervenire sull'ospedale"

Ospedale Petralia Sottana
La mobilitazione dei sindaci e degli amministratori delle Madonie per il rilancio dell'ospedale  ha messo a segno ieri un altro punto:  la presenza a Petralia  dell’assessore per la salute, Lucia Borsellino, dei vertici dell’ASP e  dell’assessorato nonché del capo della segreteria tecnica del Presidente Crocetta, Avv. Stefano Polizzotto. L’incontro, presenti tutti i sindaci, molti  assessori e  numerosi consiglieri comunali, svoltosi nell’ Aula Consiliare,  era stato richiesto e concordato  in occasione dell’audizione, contro la chiusura del punto nascita, in VI Commissione ARS .  Il sindaco di Petralia, Santo Inguaggiato, aprendo    i lavori, dopo i saluti  e i ringraziamenti alla delegazione, ha riproposto con forza, a nome del comitato dei sindaci,  le ragioni della  comunità  e sottolineato  la necessità di innalzare i livelli delle prestazioni  e di qualificare ulteriormente l’assistenza ospedaliera e quella nei servizi territoriali, capovolgendo la logica dell’accentramento a livello provinciale e proponendo un ruolo  specifico  per l’ospedale di Petralia come presidio insistente in zona particolarmente disagiata (decreto Balduzzi).
 La  soppressione del punto nascita di Petralia, non inclusa  tra le deroghe previste dal governo Crocetta, aveva  costituito due mesi fa l'occasione per affrontare, sia con la Commissione Sanità all’ARS sia con l’assessore Borsellino, la questione dei servizi ospedalieri nelle Madonie e chiarire quindi il futuro ruolo  del nostro ospedale. E la posizione dei sindaci è stata puntualmente ribadita: “Va tenuto presente, ha affermato Inguaggiato, che l'Ospedale insiste in zona particolarmente disagiata sia per la notevole distanza dagli altri presidi ospedalieri sia per la  viabilità precaria, nonché per l'altitudine dei centri abitati (mediamente mille metri sul livello del mare), situazione, quest'ultima, che comporta rischi, soprattutto nel periodo invernale, per i frequenti innevamenti, il prolungamento imprevedibile dei tempi di percorrenza e l’interruzione del transito (Decreto Balduzzi). Proprio per tali  ragioni, ha continuato Inguaggiato, in deroga alla normativa, deve essere mantenuto il punto  nascita. Per le stesse ragioni deve  essere salvaguardata l’Unità di chirurgia affinché si possano affrontare e risolvere in loco le emergenze chirurgiche non differibili e non trasferibili. A proposito della chirurgia, va sperimentato un modello organizzativo che, realizzando i risparmi possibili, riprenda l’idea contenuta nel decreto assessoriale del maggio 2010, e cioè  di ancorarvi il servizio di ortopedia. E’ inaccettabile che  per una lussazione o una frattura,  dopo attese e sofferenze, il paziente traumatizzato debba essere trasferito altrove. Lo stesso ragionamento vale per la cardiologia da assicurare h 24. Ortopedia e cardiologia devono essere previsti come livelli essenziali di assistenza sia con riferimento ai bisogni dei cittadini residenti sia con riferimento ai visitatori, presenti numerosi  nel territorio considerata la forte vocazione turistica delle Madonie e la presenza della stazione di Piano Battaglia. In tal senso, non va dimenticato il valore che nella scelta  delle mete  per le vacanze viene attribuito alla presenza dell’ospedale. Tali servizi devono restare in capo all’ Azienda Sanitaria Provinciale quale  garante  della pari opportunità di accesso per tutti i cittadini. Ma l’ospedale ha potenzialità  che devono essere valorizzate a partire dalla struttura, 24.000 mq, in ottime condizioni, e dalle attrezzature. La riabilitazione e la  lungo-degenza, già presenti ma finora rivolte essenzialmente ai residenti, devono costituire una missione aggiuntiva, inserendole nell'offerta sanitaria regionale e riconducendole alla medicina. Per tali servizi e per le unità specialistiche itineranti (oculistica ad esempio), che è necessario istituire  per  alleviare disagi, compreso l’aggravio finanziario a carico delle famiglie, è auspicabile la collaborazione  con gli altri presidi, a partire dall’ Ospedale Giglio di Cefalù. Nelle forme giuridiche possibili, va fatto ogni sforzo per ottimizzare le risorse professionali e sfruttare al massimo quelle strumentali. In quest’ottica l’ospedale diventa una risorsa sia per il servizio sanitario sia per lo sviluppo del territorio. In  conclusione, chiediamo semplicemente di  attuare alla lettera, ma soprattutto cogliendone lo spirito, il citato decreto Balduzzi “promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della salute“. L’assessore, chiudendo l’incontro, ha dichiarato che le richieste dei sindaci e gli spunti venuti fuori nel dibattito, al quale era presente anche il comitato pro-ospedale, saranno oggetto di riflessione e approfondimento prima delle prossime scelte riguardanti l’ospedale.


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