domenica, giugno 23, 2013

Palermo. Sigilli a "Porta Nuova", è pericolante

Porta Nuova a Palermo
Sigilli alla Porta Nuova. Lo storico varco d'accesso alla «città vecchia» è da tempo pericolante e per questo motivo, su disposizione della Procura della Repubblica, domani verrà posto sotto sequestro. A transennare il bene storico-monumentale sarà la polizia municipale, che ordinerà il divieto di transito per auto e pedoni sotto l'ingresso.
Il sequestro comporterà quindi una vera e propria rivoluzione della viabilità nella zona. A partire da domani mattina, i veicoli provenienti da corso Alberto Amedeo, per raggiungere corso Vittorio Emanuele, dovranno immettersi in piazza Indipendenza nel normale senso di marcia, percorrere corso Re Ruggerro, via Cadorna, piazza Vittoria, piazza del Parlamento, per poi svoltare in corso Vittorio Emanuele in direzione della cattedrale. Stesso tragitto per le auto provenienti da corso Calatafimi, corso Pisani e via Cappuccini.
«Eventuali interventi più radicali sulla circolazione saranno successivamente adottati con specifica ordinanza di modifica emessa dai competenti uffici comunali», fa sapere Palazzo delle Aquile. Il sequestro segue l'ordinanza emessa a fine febbraio dal sindaco Orlando che ordinava ai proprietari - la competenza sarebbe della Regione Militare Sud, Comando Esercito Sicilia - di mettere in sicurezza il monumento. «Sono stati i vigili del fuoco e la sovrintendenza dei Beni culturali a sollecitare un intervento, dopo alcuni sopralluoghi che hanno evidenziato lo stato di notevole degrado dei parapetti delle terrazze e la necessità di avviare opere di manutenzione per salvaguardare la pubblica incolumità e la conservazione del monumento», riferisce il Comune. Nel dicembre del 2005 un violento temporale inclinò la rosa dei venti collocata nella sommità della Porta. Per evitare che l'oggetto metallico cadesse, fu rimosso dai vigili del fuoco e conservato in un magazzino. Da allora però non fu più ricollocato. La costruzione della porta trionfale risale al 1583. Il 20 dicembre 1667, lo scoppio di una polveriera all'interno dell'edifico, causata da un fulmine, distrusse completamente il monumento. L'anno successivo fu ricostruito identico all'originale dall'architetto Gaspare Guercio, che pose a coronamento dell'edificio una copertura piramidale rivestita da piastrelle policrome maiolicate, realizzate dal ceramista Onofrio Cosentino.
Daniele Ditta

La Sicilia, 23 giugno 2013

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