martedì, giugno 11, 2013

Corleone. Scioperano gli operai di Telespazio. La Fiom: "No alla chiusura, intervenga il governo"

Telespazio presso il lago Scanzano
Palermo 10 giugno 2013 - Il 12 i lavoratori di Telespazio scioperano sotto la sede dell’assessorato regionale alle Attività produttive. La Fiom di Palermo  contesta l’annuncio dell’amministratore delegato di Telespazio, società controllata da Finmeccanica, di voler procedere all’avvio della cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività del centro aerospaziale dello Scanzano. «Chiediamo il rispetto dell’accordo siglato nei mesi scorsi, con il quale l’azienda si è impegnata a gestire la situazione di difficoltà del centro con la  cassa integrazione, che prevede l’impegno dell’azienda a riprendere a pieno regime l’attività produttiva - dichiara Francesco Piastra, componente Fiom Cgil di Palermo -  La scelta della chiusura è incomprensibile e inaccettabile se si considera che il gruppo gode di ottima salute sul piano economico finanziario e ha in portafoglio ordine diverse commesse».

    La Fiom chiede che l’azienda non avvii la procedura della cassa integrazione per chiusura e si avvii un confronto anche con le istituzioni locali per intraprendere un percorso per il rilancio del sito. «Lo strumento per affrontare la crisi per noi è la cassa ordinaria e per noi l’azienda deve assumere l’impegno ad allocare a Palermo nuove commesse», aggiunge Francesco Piastra. 

    La Fiom esprime rammarico per l’assenza di intervento e di interlocuzione del governo nazionale con i grossi gruppi.  Continua Piastra: «Ricordiamo che Finmeccanica controlla Telespazio: se il governo nazionale ha deciso la ritirata dei grandi gruppi dalla Sicilia, il governatore Crocetta non può stare a guardare e l’assessore Vanchersi non può continuare a tergiversare sulle vertenze. Da diversi mesi abbiamo lanciato l’allarme senza risposte, richiediamo l’apertura del tavolo regionale per Telespazio, col coinvolgimento di Finmeccanica. Attenzione che questo potrebbe essere il primo passo di disimpegno del gruppo che controlla diverse aziende in diversi settori.  I deputati palermitani devono farsi sentire. Chiediamo l’intervento del governo nazionale: troppi sono i fronti aperti, da Fincantieri a Ansaldobreda, Italtel e per l’appunto Telespazio. Tutte vertenze che vanno affrontante pena l’insostenibilità della situazione della provincia di Palermo sul piano socio economico». 

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