venerdì, giugno 28, 2013

MICCOLI: “SCUSATEMI”. E L’ALBERO FALCONE DIVENTA ROSA

Giovanni Falcone è il mio capitano!
In un noto hotel di Palermo Fabrizio Miccoli, capitano uscente del Palermo, ha raccontato la sua verità sulle intercettazioni e le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto. La sala stampa è affollata di giornalisti provenienti da tutta Italia. Ieri, intanto, il bomber rosanero è rimasto dal primo pomeriggio in Procura per rispondere alle domande dei pm.
Miccoli è accusato di concorso in estorsione ed accesso abusivo al sistema informatico. Secondo l’accusa avrebbe chiesto l’aiuto di Marco Lauricella, figlio del boss mafioso della Kalsa per recuperare delle somme di denaro da alcuni creditori. Il giocatore e’ finito, però, nell’occhio del ciclone anche per alcune dichiarazioni intercettate dai magistrati. Il calciatore, infatti, avrebbe utilizzato il termine ‘fango’ per riferirsi al giudice antimafia Falcone.

L’ALBERO ROSANERO. Nel pomeriggio, intanto, un gruppo di tifosi del Palermo, congiuntamente al comitato 19 luglio che organizza ogni anno una fiaccolata in memoria di Paolo Borsellino, ha depostodelle magliette rosanero sotto l’albero dedicato a Giovanni Falcone, in via Notarbartolo, a Palermo (nelle foto SiciliaInformazioni).
MARIA FALCONE - “Non ho parlato con Fabrizio Miccoli. So che voleva parlarmi, ma non c’e’ stato alcun incontro. Le scuse non deve chiederle a me, deve chiederle a Giovanni, che purtroppo non c’e’ piu’, ai siciliani, alla citta’ di Palermo, a tutti i palermitani ed ai tifosi che ha deluso”. Cosi’ Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia nella strage di Capaci, in merito alle dichiarazioni rese oggi in conferenza stampa dal calciatore. “Sono stata contattata per interposta persona – aggiunge – ma non ho parlato con Miccoli perche’ stavo partendo per Parigi, dove mi trovo adesso”. “In giornata – conclude Maria Falcone – faro’ un comunicato. Tuttavia questa vicenda ha avuto degli effetti positivi. In questi giorni abbiamo assistito ad una reazione del popolo di internet e dei tifosi che fa ben sperare. Ringrazio tutti, specialmente i tifosi siciliani. La societa’ civile palermitana e’ cambiata”.
ECCO IL RIEPILOGO DELLA CONFERENZA STAMPA DI OGGI
11.14 - ”Ho sentito Gattuso, ritengo che sia una persona eccezionale, lo conosco da 10 anni e gli auguro possa portare il Palermo in serie A”. Miccoli, in lacrime, conclude con queste parole la sua conferenza stampa. L’attaccante rosanero visibilmente provato si e’ poi alzato e ha lasciato la sala.
11.10 – “Ho pensato anche di andare e portare la mia maglia, ma in questo momento il gesto verrebbe anche strumentalizzato. Ripeto, spero di potere fare altro in futuro con la signora Maria”. Ha detto il calciatore in lacrime in merito all’iniziativa organizzata da alcuni tifosi che deporranno una maglietta rosanero sotto l’albero dedicato a Giovanni Falcone.
11.08 – Sui rapporti con il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, ha detto: “Mi dispiace per come è finita, lui mi conosce. Quest’anno io e lui abbiamo fatto come moglie e marito, se avessimo parlato di più, le cose potevano essere diverse. Alla fine devo trarre le conclusioni di questi sei anni, devo solo ringraziarlo, perché mi ha dato la possibilità di far parte di una grande squadra e di conoscere una grande città. Non ho nulla nei suoi confronti”.
11.07 – “Non chiedo di perdonarmi subito, ma più avanti con quello che farò, spero possiate ricredervi”.
11.05 – “Da quando sono a Palermo sono andato tre volte in discoteca, a campionato finito, poi ho sempre cercato di allenarmi e fare il professionista”. Ha detto Miccoli. “Andavo al ristorante, a pesca, con agenti della Digos, ho frequentato tutti, mai senza secondi fini. Il Tenente Onorato, dove ci alleniamo, e’ un campo militare e non entra nessuno. Mi riferivo a questo quando nelle intercettazioni dicevo di non venire al campo”
11.04 – “Ringrazio Buffon, lo conosco da una vita e mi e’ stato vicino. Per il mio lavoro non temo niente, mi prendero’ quello che verra’ con la massima serieta’ e decidero’ con calma. Spero che questa storia finisca il prima possibile”. Ha detto ancora Miccoli. Ieri Buffon aveva preso le difese dell’attaccante, sostenendo di essere sicuro che quelle di Miccoli fossero “parole che realmente lui non pensi. Siamo uomini e a volte capita di parlare in maniera superficiale e fare commenti su persone che non ci sono piu’ senza darci troppo peso”.
10.58 – “Lo dimostrerò con i fatti: io non sono un mafioso. Sono contento di essere stato interrogato, una volta per tutte, per dire chi sono io, che persona sono. Per quanto riguarda le intercettazioni, sono cose che escono, fa parte del gioco. La mia opinione su questo conta poco.
10.49 -  ”Chiedere scusa alla famiglia Falcone? Ho gia’ contattato la signora (Maria, ndr) che mi ha detto delle bellissime parole e che bastava chiedere scusa alla citta’ per accettare le mie. Le ho detto che spero che lei mi dia l’opportunita’ di essere presente all’interno delle associazioni e di portare avanti qualcosa in comune”.
10.45 – “Da tre giorni non riesco a dormire per tutto quello che e’ uscito. Sono stato in campo a testimoniare per Falcone e per tutte le vittime di mafia. Sono qui per prendermi le mie responsabilita’, per chiedere scusa alla citta’ di Palermo, alla mia famiglia. Da 20 anni faccio questo lavoro e sono un padre di famiglia”. Sono le prime parole di Fabrizio Miccoli, in conferenza stampa convocata in un noto hotel di Palermo. L’ormai ex capitano rosanero e’ stato ascoltato ieri in Procura per rispondere al Procuratore aggiunto Leonardo Agueci ed ai sostituti Maurizio Bonaccorso e Francesca Mazzocco in merito alle intercettazioni che lo hanno visto protagonista, in particolare quelle sul giudice Falcone. Miccoli e’ poi scoppiato in lacrime.
10.40 – Inizia la conferenza stampa. Miccoli è visibilmente emozionato.

Siciliainformazioni.com, 27 giugno 2013

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