giovedì, giugno 27, 2013

Corleone, si conclude il primo campo antimafia

E’ l’ultimo giorno, ancora non ci rendiamo conto che domani ce ne dovremo andare. Stamattina, come d’abitudine, ci siamo alzati presto per fare colazione e siamo partiti per andare a lavoro nel campo di pomodori: lì abbiamo finito di zappare qualche filare e tolto le erbacce. Ciò che ci è piaciuto particolarmente di questo campo era il paesaggio circostante e, senza dubbio, il vento che ci ha allietato rispetto ai giorni precedenti, essendo situato il campo in alta collina.

Tornati alla cooperativa alle 12, come al solito, abbiamo consumato un ottimo pranzo etnico cucinato dai nuovi volontari. Dopodiché, alle 17, ci siamo ritrovati tutti nell’atrio per la verifica finale. Questa verifica consisteva nel dire, uno ad uno, le nostre impressioni sul campo a partire da ciò che avremmo modificato a ciò che invece ci ha maggiormente colpiti; da questo incontro sono emerse molte cose interessanti e condivise da tutti. Per esempio tutti siamo rimasti molto colpiti dalla complicità e dal rapporto forte che si è instaurato tra noi membri del gruppo, dall’esperienza costruttiva del pranzo in famiglia che ci ha dimostrato le tradizioni e un’accoglienza calorosa e diversa da quella a cui siamo solitamente abituati. Tra gli aspetti migliorabili, invece, abbiamo rimarcato che sarebbe consono avere maggior riguardo per la manutenzione dei furgoni della cooperativa dal momento che ogni giorno trasportano molte persone, che l’organizzazione dei turni di pulizie avrebbe dovuto essere più precisa e più chiara ma comunque queste rimangono piccolezze in confronto a tutta la positività che quest’esperienza ci ha trasmesso.
Qui abbiamo conosciuto un sacco di gente interessante ed è sicuramente stata un’esperienza molto formativa a livello morale, nonostante il duro lavoro nei campi siamo stati appagati dalla consapevolezza che quest’attività ci sia servita per una crescita personale. Sappiamo che il fenomeno della Mafia è presente non solo in Sicilia ma in tutto il resto di Italia e il nostro obiettivo e sogno è di riuscire a sconfiggerla e di esportare questo messaggio anche nel nostro territorio rendendo noto questo progetto e coinvolgendo sempre più persone. Quando siamo partiti per il campo molti dei nostri amici si chiedevano perché avessimo preso questa decisione che a loro sembrava incomprensibile non avendone chiaro il senso; il nostro obiettivo è quello di riuscire a rompere queste convinzioni sensibilizzando tutti coloro che pensavano  “ma chi ve l’ha fatto fare ?!”
«Ora vi chiediamo di battere le mani per Peppino Impastato, per Giovanni Falcone, per Paolo Borsellino, per tutte quelle persone che hanno dato la vita per combattere la Mafia nel nostro Paese. Vi chiediamo di battere le mani per i testimoni di giustizia, per gli eroi dimenticati da questo Paese; e vi chiediamo di battere le mani per le ragazze e per i ragazzi delle cooperative di Libera che ogni giorno fanno CENTO PASSI per questo Paese».  (Modena City Ramblers, concerto del 1 Maggio 2011)
Noi non ci sentiamo degli eroi per aver dato una piccola mano alla cooperativa “Lavoro e Non Solo”, ma siamo comunque orgogliosi di noi stessi ed appagati per aver contribuito alla lotta contro la Mafia.
Olivia & Stefano F.

26 giugno, corleone

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