domenica, agosto 19, 2012

Ficuzza (Corleone): oggi il 35° anniversario dell'assassinio del colonnello Russo e del prof. Costa

Oggi 20 agosto 2012 alle ore 10:00, nella frazione di Ficuzza del Comune di Corleone, nei pressi della Real Casina di Caccia del re borbonico Ferdinando IV, avrà luogo la deposizione di una corona d’alloro sulla stele commemorativa dell’uccisione del Ten.Col. Giuseppe RUSSO e del Prof. Filippo COSTA, avvenuto il 20 agosto del 1977. Alla cerimonia parteciperà una rappresentanza dell’Arma.

35 anni fa nella borgata di FICUZZA (Corleone) venivano uccisi il Colonnello dei Carabinieri Giuseppe RUSSO (dagli amici chiamato “Ninì”) e il suo amico Prof. Filippo COSTA di Misilmeri.
L’Ufficiale da comandante del Nucleo Investigativo di PALERMO, tra i primi, individuò gli interessi e le attività del gruppo mafioso che si stava organizzando intorno alle figure di Michele GRECO, Salvatore RIINA, Bernardo PROVENZANO e Leoluca BAGARELLA, negli anni in cui si sarebbe consolidato il controllo della mafia sui finanziamenti pubblici e i grandi appalti per la ricostruzione del Belice, dopo il devastante terremoto del 1968. Il Colonnello RUSSO è stato sicuramente uno dei primi investigatori a comprendere la necessità di spostare l’attività investigativa sui grandi appalti e sull’interesse che avrebbero inevitabilmente suscitato nel sodalizio criminale





che stava per assumere il controllo di cosa nostra nelle tre province di PALERMO, TRAPANI e AGRIGENTO, che proprio in questa terra avrebbe avuto il suo centro nevralgico intono alle figure di Salvatore RIINA e Bernardo PROVENZANO, i quali, dopo vent’anni dall’omicidio, nel 1997, sono stati riconosciuti e condannati come i mandanti dell’eccidio di FICUZZA. Il suo generoso e profondo impegno ha così permesso che si realizzassero, con successo e - direi - anche in totale assenza di “collaboratori” esterni, vaste, ripetute, incalzanti operazioni investigative contro ogni forma di criminalità e, in maniera frontale, contro le varie organizzazione mafiose. La sua figura è scolpita in un ponderoso rapporto del Nucleo Investigativo di Palermo, espressamente indicato nella sentenza-ordinanza del novembre 1985 contro Abbate Giovanni + 706 imputati, redatta dai valorosi giudici Falcone e Borsellino, in cui sono indicati movente, mandanti e esecutori del delitto. L’omicidio avvenne in modo plateale perché la “mafia voleva una esecuzione spettacolare ed esemplare” come affermato sui quotidiani locali dal giornalista Mario FRANCESE che da quella stessa mafia fu assassinato il 25 gennaio 1979. Un messaggio chiaro: chi prova ad intralciare i piani dei «corleonesi» muore!
Palermo, 19 agosto 2012

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