venerdì, luglio 14, 2023

I L FESTINO La sera della Santuzza tra la gente di Palermo nel ricordo di Biagio


Sul carro con il sindaco Lagalla ci saranno don Pino Vitrano e una mamma di Brancaccio accolta nel centro Padre Nostro di don Puglisi

di Claudia Brunetto

La speranza e il sogno cammineranno insieme al fiume di gente per il corteo della 399esima edizione del Festino di Santa Rosalia. Il primo davvero libero da qualsiasi restrizione dettata dalla pandemia. A unirle sarà la figura di fratel Biagio, il missionario laico scomparso sei mesi fa, a cui quest’anno si ispira la festa della Santa patrona di Palermo.  

Sul carro ai Quattro Canti, infatti, insieme al sindaco Roberto Lagalla, ci sarà don Pino Vitrano, fin dall’inizio degli anni Novanta al fianco di fratel Biagio per la costruzione delle missioni “ Speranza e carità” che adesso guida. E l’immagine del missionario laico apparirà su uno dei piloni di porta Felice insieme con quella di padre Pino Puglisi quando il corteo avanzerà fino al mare. 

«È il riconoscimento che Biagio è un segno di questa Palermo — dice Vitrano — Lui teneva tanto a Santa Rosalia, era quasi in simbiosi con lei, condivideva lo stile di vita di eremitaggio. Se Palermo e Santa Rosalia sono un tutt’uno, allora lo sono anche Biagio e la Santuzza. Il sogno di Biagio per Palermo e per il mondo era quello diuna speranza vera. Si è reso visibile come uomo di speranza, è anche questo il messaggio del Festino di quest’anno». E ci sarà anche Carola Schirò sul carro al momento del tradizione grido del sindaco “Viva Palermo e Santa Rosalia”: 45 anni e madre di tre figli vive a Brancaccio con la famiglia e da anni offre il suo tempo al Centro padre nostro che l’ha accolta quando era in grande difficoltà. 

«È un onore, una grande emozione — dice Schirò — Sono devotissima a padre Pino Puglisi, l’ho conosciuto, lui mi ha preparato alla cresima. Che ci sia la sua figura e Brancaccio al Festino lo considero un momento di vero riscatto, oltre che un enorme riconoscimento». 

Lo spettacolo, firmato per la decima volta dall’associazione Terzo millennio di Andrea Peria, comincia stasera poco dopo le 21 sul piano di Palazzo Reale. Il carro all’altezza di Porta nuova sarà ancoraal buio con la Santuzza coperta. Spente anche le luminaria di corso Vittorio Emanuele per raccontare le tenebre, l’incubo della peste. La narrazione è affidata all’attore Salvo Piparo nei panni di padre Adriano. Ci sarà anche la compagnia Sonics di acrobati, ginnasti e atleti e i tamburinai della storica famiglia Aucello. 

«Figure come Biagio Conte e padre Pino Puglisi — dice l’assessore comunale alla Cultura Giampiero Cannella — hanno creduto fino alla fine della loro vita nel sogno di una Palermo e di un mondo migliore. È questo che il Festino vuole raccontare sulle orme di Santa Rosalia che ci accompagnerà fino alla 400esima edizione del prossimo anno » . La luce arriverà nella seconda stazione della cattedrale, dove apparirà per la volta la luce della luna del carro. Qui ci sarà l’attrice Egle Mazzamuto, nei panni di Girolama La Gattuta che sognò il luogo in cui scavare per ritrovare le ossa di Santa Rosalia. Accanto alla sua narrazione, ci sarà l’intervento degli artisti di strada di BlueSon Sway Pole. A questo punto si darà voce anche alla città ammalata con la voce registrata dell’attrice Stefania Blandeburgo. 

Poi ci sarà il momento clou ai Quattro Canti: farà il suo ingresso Rori Quattrocchi per leggere dal balcone un omaggio alla Santuzza dello stesso Sapienza. È questo il momento in cui il sindaco salirà sul carro per il tradizionale saluto alla città “Viva Palermo e Santa Rosalia”, mentre una pioggia di petali di rose arriverà dal cielo. Il corteo trionfale si concluderà al palchetto della musica del Foro italico dove partiranno i tradizionali fuochi d’artificio sul mare: mezz’ora accompagnata dalla musica, a cura di La Rosa Fireworks. Ad accompagnare lo spettacolo ci saranno le musiche e le voci delle formazioni orchestrali giovanili del Teatro Massimo. 

La Repubblica Palermo, 24/7/2023

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