domenica, settembre 05, 2021

REDDITO DI CITTADINANZA: Abolirlo? No, modificarlo!

di LEONARDO SPERA


In questi giorni la politica nazionale sta discutendo tanto della misura. 

Renzi vuole il referendum per abolirlo asserendo che in parte lo ricevono anche criminali. Vero!  Ma molto strumentale! 

Le infiltrazioni criminali nelle gestione dei soldi pubblici vanno combattute con altri strumenti. Abbiamo bisogno di certezza delle procedure e trasparenza nella gestione dei fondi, non di abolizioni. 

Lega (che ha votato la misura ) e Fratelli d’Italia sono contro... perché?  essere contro fa populismo, fa più tendenza! 

Mario Draghi invece ha esplicitamente esposto l'intenzione del Governo di non cancellarla, ma di modificarla in maniera consistente per renderla più efficace e  "snella".

Sconfiggere la povertà è e dovrebbe essere un obiettivo di ogni Paese democratico, motivo per cui il RdC ha condizione d'esistere (negli altri paesi UE esiste una misura similare), ma è necessario anche comprenderne l'efficacia ed eventualmente modificarlo.

In primis, questo sussidio non è abbastanza efficiente nell'aiutare i soggetti a rientrare nel mondo del lavoro ed il reinserimento è ancora complesso, se non inesistente, anche a causa della scarsa qualificazione professionale dei percettori. Spesso sono soggetti privi di competenze certificate perché prevenienti  dal lavoro sommerso. 

Certamente la pandemia ha contribuito, ma anche i dati precedenti ad essa non sono rassicuranti sotto questo punto di vista.

Chi critica il sostegno non conosce minimamente le difficoltà dei contesti locali o non ha mai fatto l’amministratore locale. Io da Sindaco posso dire che il RdC ha aiutato tantissimo i comuni durante i periodi più acuti della pandemia. Immaginatevi senza sostegno quanta povertà si sarebbe riversata “direttamente” a carico dei servizi sociali. Senza risorse quale soluzione avremmo trovato? Considerando che i buoni alimentari sono stati spesi escludendo i percettori di RdC. Ció testimonia l’ampiezza dei livelli di povertà. 

È altrettanto palese che anche i PUC sono stati un fallimento. Con urgenza il sostegno va vincolato  a dei lavori di pubblica utilità obbligatori in favore dei comuni. Specie al Sud si risolverebbero infiniti problemi di gestione di tanti piccoli lavori manuali, sociali e culturali .

Infine credo che la soluzione migliore debba essere quella di riconoscere ai Comuni il ruolo di regia territoriale!

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