martedì, novembre 10, 2020

Lotte sociali in Sicilia: Palermo si mobilita per l’attore-pugile, Ragusa festeggia l’assoluzione di giornalisti e antifascisti

Manifestazione antirazzista ed antifascista a Ragusa

di
PIETRO SCAGLIONE
Mentre a Ragusa si festeggia la fine dell’indagine su 50 manifestanti antifascisti, a Palermo associazioni, movimenti, centri sociali, artisti, sindacalisti e politici si mobilitano per Chadli Aloui, attore, studente universitario e istruttore di Boxe, che rischia la “sorveglianza speciale” dopo anni di lotte sociali e politiche.
A Ragusa tra i 50 indagati per “adunata sediziosa” e “manifestazione non autorizzata” figuravano anche l’ex presidente del Tribunale ibleo Michele Duchi, il segretario provinciale dell’Anpi Gianni Battaglia, il segretario provinciale della Cgil Peppe Scifo e 2 giornalisti. L’accusa era scaturita da un dossier della Digos dopo il sit-in antifascista del 7 Gennaio 2018. Ma il Presidente provinciale dell’Anpi aveva annunciato pubblicamente i motivi e gli orari del presidio. I manifestanti intendevano contestare un corteo di Forza Nuova, mentre i giornalisti erano sul luogo per lavoro, per esercitare il diritto di cronaca.

 La Procura di Ragusa aveva chiesto l’archiviazione con la formula della “lieve entità del reato”, ma gli avvocati degli indagati si erano opposti alla richiesta della Procura, chiedendo una diversa formula di archiviazione. Il Gip del Tribunale di Ragusa, Andrea Fusco, ha accolto le richieste della difesa e ha disposto l’archiviazione dell’indagine per “infondatezza del reato”.

Ai manifestanti è stato riconosciuto il “mero diritto di libertà di manifestazione del proprio pensiero”, mentre ai giornalisti è stato riconosciuto il “diritto-dovere di cronaca”.

Da Ragusa a Palermo. Nel capoluogo siciliano un presidio e un appello per gridare: “L’impegno sociale non è pericolo sociale. No alla sorveglianza per Chadli!”.

La mobilitazione riguarda Chadli Aloui, attore teatrale, studente universitario di Lettere e istruttore di Boxe nella Palestra Popolare di Palermo.

Nello spettacolo teatrale “Mario e Sahel” (del regista Saverio La Ruina), Chadli Aloui interpreta il protagonista che si interroga sulle sfide della società multietnica e multiculturale, sulla solidarietà, sull’accoglienza e sulla convivenza tra mondi differenti.

Nello spettacolo “Fuoco”, Chadli interpreta Noureddine Adnane, un venditore ambulante straniero morto per una protesta estrema contro le ingiustizie. Tra gli altri suoi ruoli, Chadli Aloui si occupa di pugilato come metafora del riscatto sociale in “All’Angolo” (regia di Civilleri-Lo Sicco) e delle condizioni dei detenuti del carcere minorile Malaspina in “Fiesta” (regia di Giuseppe Massa, nell’ambito del progetto “Il Palcoscenico della Legalità”).

Nella vita quotidiana, Chadli Aloui si occupa di volontariato e sport, insegnando la Boxe nei locali della Palestra Popolare di Palermo, una meritoria realtà del centro storico che aiuta i giovani palermitani e stranieri a trovare nell’attività sportiva una distrazione, un riscatto e una realizzazione.

Infine, come studente universitario di Lettere, Chadli Aloui è impegnato nelle lotte per il diritto allo studio, per l’antifascismo, per l’antirazzismo e per la partecipazione giovanile alle decisioni dell’Ateneo.

Per questi motivi, il 17 novembre, alle ore 9.30, in Piazza Vittorio Emanuele Orlando, davanti al Palazzo di Giustizia di Palermo,  vi sarà un presidio per chiedere al Tribunale di “rigettare l’istanza di sorveglianza speciale nei confronti di Chadli Aloui, per la sua libertà e per quella di tutti noi”.

All’appello finora aderiscono associazioni come l’Anpi Palermo Comandante Barbato, l’Arci Link, i centri sociali Anomalia ed Ex Karcere di Palermo, il Teatro Mediterraneo Occupato, il Coordinamento Studenti Medi di Palermo, collettivi universitari siciliani e di altre regioni, la Palestra Popolare di Palermo, il Laboratorio Zen Insieme, i centri sociali del Nord Est e altri centri sociali di altre città italiane.  

Fitto anche l’elenco di rappresentanti del mondo della cultura. Ecco alcuni esempi: fumettisti come Zerocalcare, scrittori come Davide Enia, Lanfranco Caminiti e Davide Ficarra, registi come Gianfranco Perriera, Umberto Cantone e Claudio Collovà, attrici come Giuditta Perriera e Stefania Blandeburgo, cantanti come il rapper Cristian Picciotto Paterniti,  attori come Filippo Luna e Giuseppe Provinzano.

Si mobilita anche il mondo della politica. Tra i primi firmatari dell’appello, figurano: il deputato regionale Tancredi Sergio, il presidente della Prima Circoscrizione di Palermo Massimo Castiglia, il segretario provinciale di Rifondazione Comunista Vincenzo Fumetta, la presidentessa di Sinistra Comune Stella Amato, il portavoce del Palermo Pride Luigi Carollo, il dirigente palermitano di Potere al Popolo Pietro Milazzo, il capomissione della Mediterranea Saving Humans Luca Casarini, il segretario provinciale del Partito Comunista di Livorno Lenny Bottai, il movimento indipendentista Antudo, i No Muos di Palermo, il Fronte della Gioventù Comunista di Sicilia, le sezioni di Palermo e Caltanissetta del Partito Comunista dei Lavoratori.  

 A livello sindacale aderiscono, tra gli altri: l’Unione Sindacale di Base di Palermo e Catania, l’Unione Inquilini di Messina, lo Slai Cobas di Palermo, il SI Cobas di Messina, il segretario della Fiom CGIL di Messina Daniele David, il coordinatore regionale dell’Area Democrazia e Lavoro della Cgil Saverio Cipriano, il rappresentante dell’USB siciliana Sandro Cardinale, il coordinatore delle RSU-FIOM della Fincantieri Palermo Serafino Biondo e il sindacalista della Cgil Medici Franco Ingrillì.

Ma l’appello in difesa di Chadli Aloui raccoglie anche le firme di giornalisti, docenti universitari, insegnanti, avvocati, antropologi e rappresentanti del tifo organizzato.

PIETRO SCAGLIONE

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