lunedì, giugno 11, 2012

Partinico. Telejato avrà cinque canali: ha vinto la prova del digitale terrestre!

Pino Maniaci
La tv antimafia locale diretta da Pino Maniàci continuerà a trasmettere in consorzio con TeleMed, Radio Monte Kronio e Il Tirreno. Disporrà di cinque canali. Il primo sarà attivo il 4 luglio sul canale 273. Appello per acquistare le attrezzature e ottenere un bene confiscato alla mafia in cui lavorare. La battagliera emittente ringrazia le  associazioni che l’hanno sostenuta e mette un canale a disposizione delle 40 emittenti che non hanno  superato la soglia dello switch off.
OSSIGENO – Partinico, 10 giugno 2012 – TeleJato ha superato la difficile prova del passaggio al digitale terrestre. La piccola emittente dal 4 luglio sarà sul canale 273 ed entro la fine dell’anno potrà attivare altri quattro canali. Dunque Telejato non chiude e si fa in cinque. La bella notizia è arrivata con la pubblicazione delle graduatorie provvisorie per l’assegnazione delle frequenze TV del Ministero dello Sviluppo economico, rese note pochi giorni fa.

Con lo switch off del segnale analogico e il passaggio alla televisione digitale terrestre in Sicilia, TeleJato ha seriamente rischiato la chiusura. Come Pino aveva spiegato aOssigeno, la legge ha previsto regole restrittive circa i titolari dei requisiti necessari per accedere al nuovo sistema di trasmissione. In particolare, non era consentito alle piccole televisioni comunitarie come TeleJato di accedervi. La prospettiva era di spegnere il segnale.
L’ostacolo è stato superato da Telejato costituendo un consorzio con altre tre emittenti televisive: TeleMed, Radio Monte Kronio e Il Tirreno. «Sono state le altre emittenti, soprattutto l’emittente regionale TeleMed – spiega Maniàci -, a consentirci di raggiungere il punteggio richiesto per passare al nuovo sistema. Da soli non ce l’avremmo fatta». Adesso TeleJato diventa operatore di rete, oltre che fornitore di contenuti, nel nuovo sistema televisivo italiano.
Dunque Pino Maniàci ha vinto, con i suoi famigliari, con le associazioni e i singoli cittadini che hanno sostenuto la battaglia per tenere viva una voce che si è distinta per coraggio e spirito di libertà e impegno contro la mafia. «Noi di TeleJato ringraziamo – tiene a dire Pino Maniàci – tutti coloro che ci sono stati vicini in questa battaglia di democrazia. Soprattutto le associazioni, i giovani, il comitato “Siamo tutti TeleJato” e le scuole che hanno scritto una lettera al presidente della Repubblica Napolitano e al ministro Passera. Continueremo a batterci perché lo stesso diritto sia riconosciuto alle altre emittenti rimaste fuori».
Sono circa 40 le tv locali tagliate fuori dal passaggio al digitale terrestre. La campagna lanciata dal comitato “Siamo tutti TeleJato” continua proprio per ridare la voce anche a loro.
Nuovi problemi. Raggiunto il primo importantissimo traguardo, occorre rimboccarsi le maniche. Per trasmettere con il nuovo sistema servono subito nuove attrezzature e ciò comporta una spesa immediata di 35-40 mila euro. Occorre essere pronti per il 2 luglio, quando a Partinico il segnale analogico verrà spento definitivamente. Pino non vuole mancare l’appuntamento. «Come altre volte – spiega Pino – non chiediamo niente a nessuno, ma diciamo: siamo disponibili ad accettare l’aiuto di chiunque voglia darci una mano. Noi facciamo la nostra parte. Stiamo impegnando anche l’oro di famiglia per comprare le attrezzature, per arrivare all’appuntamento accendendo un paio di canali. Se non li attiviamo tutti e cinque entro sei mesi, corriamo il rischi che ci vengano tolti».
E’ una grande sfida. Ma Pino e i suoi collaboratori non demordono. Faranno di tutto per utilizzare tutti e cinque i canali. Hanno le idee ben chiare.
Un canale realizzerà l’idea di Margherita Ingoglia, una studentessa universitaria che ha fatto uno stage presso l’emittente televisiva: ospiterà TeleJuniores, spazio dedicato esclusivamente ai giovani che “avranno modo e possibilità di capire cosa è la libera informazione fatta senza censure e senza bavagli, una sorta di scuola di giornalismo di strada che permetterà a chiunque lo voglia di fare la propria esperienza sul territorio, realizzando servizi, inchieste, approfondimenti”.
Un altro canale sarà dedicato alla memoria di Peppino Impastato, Danilo Dolci, Rita Atria, e di tutti i giornalisti uccisi dalla mafia.
Un terzo canale ospiterà le sedute dei consigli comunali del territorio, 25 comuni in tutto.
Il quarto invece sarà messo a disposizione delle emittenti locali tagliate fuori dal digitale terrestre, per continuare la battaglia e  salvaguardare la pluralità dell’informazione.
Attraverso Ossigeno, inoltre, Pino Maniàci rilancia una vecchia richiesta: «Abbiamo bisogno di una sede più grande in cui lavorare.  Adesso le famose due stanze con bagno di TeleJato non sono più sufficienti per cui chiediamo che ci venga assegnato un bene confiscato alla mafia. Abbiamo già lanciato un appello, chiediamo l’aiuto di don Luigi Ciotti».

1 commento:

Leoluca Criscione ha detto...

...5 voci libere!!