mercoledì, febbraio 02, 2022

Corleone, un ampio cartello di organizzazioni sindacali e professionali chiedono che sia garantito il servizio di guardia attiva di pediatria al P.O. Dei Bianchi

Il P. O. Dei Bianchi di Corleone 

Sulla carenza di pediatri presso il P.O. “Dei Bianchi di Corleone” lunedì si riunirà il comitato dei sindaci 

Le Segreterie Aziendali ASP Palermo AAROI-EMAC, ANAAO-ASSOMED, CGIL-MEDICI, CIMO, CISL-MEDICI, FESMED, FIALS, FVM e UIL-MEDICI scrivono al Direttore Generale Asp Palermo, al Direttore Dipartimento Emergenze Urgenze Asp Palermo, al Responsabile FIO Direzione Sanitaria P.O. “dei Bianchi” di Corleone e all’Assessore Regionale della Salute per chiedere “con la massima urgenza, l’attivazione di qualsiasi strumento organizzativo per garantire il servizio di guardia attiva nelle 24 ore con il medico specialista pediatra presso il P.O. di Corleone, al fine di evitare possibili gravi rischi per la salute dei neonati e degli utenti in età pediatrica”. 

Nella nota inviata in data odierna si sottolinea “la cronica e grave carenza di medici presso l’UOC di Pediatria del P.O. dei Bianchi di Corleone, perdurante già dal mese di dicembre 2021, con conseguente scopertura di numerosi turni di guardia” e si riscontrano “le note del Direttore Generale prot. 15957 del 28/01/2022 e del Direttore del Dipartimento di Emergenza-Urgenza prot. 49/DIPAR/22 del 31/01/22, con le quali “si invitano” i dirigenti medici di Anestesia e Rianimazione a “collaborare sulla base di tutte le proprie conoscenze” in caso di mancanza in servizio dello specialista pediatra/neonatologo presso il P.O. Dei Bianchi di Corleone”. 

A tale riguardo le OOS “segnalano quanto segue:

- l’assenza del medico specialista pediatra/neonatologo rappresenta un potenziale gravissimo rischio per la salute del neonato sia al momento del parto, sia nelle successive eventuali giornate di degenza, considerato che ad oggi il servizio è mantenuto attivo malgrado questa grave criticità, peraltro già segnalata con precedente nota dalla organizzazione sindacale AAROI-EMAC in data 10 gennaio 2022.

- nelle unità operative di pediatria-neonatologia, il medico pediatra è previsto in guardia attiva nelle 24 ore, in quanto specialista non sostituibile, sia in uno scenario post-partum, sia in area di emergenza, pertanto non è possibile demandare ai medici specialisti di Anestesia e Rianimazione, come nelle reiterate richieste, di vicariarne l’assenza, in quanto si potranno doverosamente assicurare le prestazioni di competenza ma non quelle dello specialista di pediatria/neonatologia, acquisite con un corso di specializzazione quinquennale e con esperienza pluriennale.

- la carenza di medici pediatri si è generata nel corso di diversi anni ma non si è provveduto nei tempi adeguati all’immissione in servizio del personale a tempo indeterminato, considerato che in codesta Azienda sono presenti due presidi ospedalieri distaccati con punti nascita, come quello di Partinico e di Corleone (quest’ultimo da considerare sede disagiata), entrambi nella medesima condizione di grave carenza e che prevedono la presenza del pediatra in guardia attiva nelle 24 ore”.

Da qui la sollecitazione ad utilizzare “qualsiasi strumento organizzativo per garantire il servizio di guardia attiva nelle 24 ore con il medico specialista pediatra presso il P.O. di Corleone”. 

Sull’argomento, “oggi - scrive il sindaco di Contessa Entellina Leonardo Spera, insieme al collega Giuseppe Oddo

ho chiesto la convocazione del Comitato dei Sindaci del Distretto D40 di Corleone, che il Sindaco Nicolosi ha  subito convocato  per lunedì prossimo, al fine di affrontare con urgenza la situazione critica emersa dalla carenza di personale Pediatra che compromette il regolare finzionamento del punto nascite”. 

“È necessario - aggiunge Spera - sostenere con forza le legittime aspirazioni di un territorio che non vuole vedersi depauperato dei servizi primari ed essenziali”. 

Allarme ha creato nell’area del Corleonese il documento sulla realizzazione con i fondi del Pnrr di tanti piccoli ospedali in Sicilia. La distribuzione di tali strutture, infatti, sembra rispondere più a criteri clientelari per favorire sindaci “amici” piuttosto che a criteri di efficienza ed efficacia nell’interesse dei cittadini-utenti. Anche su questo bisognerebbe discutere nel l’incontro tra i sindaci, gli operatori sanitari e le organizzazioni sindacali e professionali.  

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