lunedì, febbraio 24, 2014

IL LIBRO. Piazza Bagni, amarcord del vecchio Pci nel volume di Gaetano D'Andrea

L'autore, dirigente del partito, nella sua opera rievoca le gloriose lotte degli anni '60 per l’emancipazione e il riscatto dei contadini, ma anche le miserie morali di alcuni dirigenti coperte dalle cortine fumogene del “centralismo” comunista
 (di pippo la barba) Amarcord del vecchio Pci nell'ultimo libro di Gaetano D'Andrea, “Piazza Bagni”, che è un luogo storico, una piazza tuttora esistente di Termini Imerese dove avvenivano tutte le discussioni politiche che riguardavano la classe operaia, una sorta di agorà moderna che non aveva per oggetto solo i fatti di Termini, ma di un’intera zona circostante. Termini Imerese era allora il terminale di tutte le rivendicazioni e le aspettative di un territorio emblematico della Sicilia, le Madonie. Tanino D’Andrea, con la consueta onestà intellettuale, scrive questo libro di memorie che non sono per nulla agiografiche, ma costituiscono uno spaccato di vita vissuta  in un ambiente in cui convivevano vizi privati e pubbliche virtù.
D’Andrea, che è stato esponente di spicco del Pci e poi dei DS, funzionario di partito, sindaco di Alia, amministratore di aziende sanitarie, componente della Commissione Provinciale di Controllo, parla a cuore aperto di quegli anni, delle lotte per l'emancipazione e il riscatto dei contadini, che rappresentarono indubbiamente un’epopea e un’esperienza politica e umana straordinaria per chi ne fu a capo, ma che indussero anche tante amarezze per i diktat di un “centralismo” che non sempre premiava i migliori e che copriva con cortine fumogene i comportamenti privati di chi doveva apparire a tutti i costi in linea con l’immagine pubblica. D’Andrea per convinzione e per temperamento è stato sempre insofferente ad ogni forma di condizionamento, la sua è una condizione “anomala” di militante inquieto, di intellettuale restio a divenire “organico” alle politiche calate dall’alto. E’ questa la sua “cifra”, una condizione vissuta con determinazione ma anche con sofferenza, senza mai tuttavia operare rotture, ma continuando a essere un comunista critico, proteso al raggiungimento degli obiettivi di emancipazione e di giustizia sociale senza mai rinunziare però alle libertà individuali

.

Nessun commento: