mercoledì, maggio 22, 2013

E' morto don Andrea Gallo, il prete dei deboli

Don Andrea Gallo
Si é spento a 84 anni nella Comunità che aveva fondato il "prete di strada" di Genova
GENOVA - Don Andrea Gallo, 84 anni, e' morto. Lo ha reso noto a Genova il portavoce della Comunità di San Benedetto al Porto, Domenico Chionetti. Le condizioni di salute del religioso si erano notevolmente aggravate negli ultimi giorni. Innumerevoli i messaggi su facebook e twitter. Tra gli altri anche quelli di molti personaggi della politica e dello spettacolo, da Nichi Vendola a Laura Puppato, da Fiorella Mannoia a Piero Pelù. Il "prete di strada" di Genova si é spento nel suo letto della Comunità da lui fondata assistito da tutta la "grande famiglia" di San Benedetto al porto. A vegliarlo, tra gli atri, anche i nipoti Paolo e Vittorio. "Il suo cuore ha cessato di battere alle 17:45 - ha detto Chionetti -. Siamo tutti con il cuore gonfio di tristezza".
"Si era visto già nel primo pomeriggio che le condizioni di don Andrea Gallo erano estremamente gravi": questa la dichiarazione ai microfoni dell'emittente ligure Telenord del professor Franco Henriquet, presidente dell'associazione Gigi Ghirotti di Genova, che da giorni assisteva don Andrea gallo. La situazione clinica di don Gallo, ha detto Henriquet, è peggiorata in modo significativo negli ultimi giorni: "E' stato improvviso. Dopo il ricovero al San Martino si pensava che le sue condizioni fossero migliorate e invece in questi ultimi giorni sono precipitate". A creare problemi è stato il cuore, a cui si è aggiunto un versamento pleurico. Nella serata di ieri don Gallo aveva avuto un lieve miglioramento: "Una fugace ripresa momentanea – ha spiegato il professore -. Ha avuto ancora un momento di lucidità, ha riconosciuto i presenti, chi gli era vicino. Poi però si è riaddormentato".
Nato a Genova il 18 luglio del 1928, don Andrea Gallo entro' nel 1948 nel noviziato di Varazze, poi prosegui' a Roma i suoi studi filosofici. Quindi missioni in Brasile, a San Paolo, dove compi' studi teologici, poi cappellano militare sulla nave scuola Garaventa, riformatorio per minori. Fino a fondare, nel 1975, la comunita' di San Benedetto al porto, ''aperta a tutti gli ultimi del mondo'' usava dire. ''Questo libro stava per essere dato alle stampe quando l'11 febbraio è giunto strepitoso l'annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI - scrive don Gallo nel primo capitolo del libro, intitolato 'Povertà, giustizia, pace' -. Un evento straordinario che ha scosso tutti. Non si verificava da secoli. Nella serata burrascosa di quel lunedì, un fulmine ha improvvisamente illuminato la cupola di San Pietro. Semplice coincidenza o immagine premonitrice?''. ''Ora è arrivato papa Francesco a farci sperare di nuovo in una Chiesa dei poveri - continua don Andrea Gallo -. Un sollievo dopo tanta pena. Sapranno i cattolici accogliere l'invito inequivocabile e sofferto a un rinnovamento radicale per ritornare a essere 'Lumen gentium, 'luce delle genti', un popolo di Dio in cammino per annunciare il Vangelo di liberazione per tutti, con il sostegno dello Spirito del Cristo risorto e vivo? Con l'elezione di Francesco tutto è possibile. I primi segnali sono di rottura con il passato e con un'idea di Chiesa arroccata e chiusa in se stessa. Le questioni che il nuovo papa dovrà affrontare sono tante e gravi''. Quattro secondo don Gallo le ''parole chiavi'' per quello che dovrà essere ''il cammino di Francesco'': ''La prima parola è 'partecipazione attiva'... La seconda parola è 'sinodalita''. Mi auguro che la Chiesa diventi un cantiere aperto. La terza parola è 'ascolto': dei precetti, da assimilare, proclamare, studiare, approfondire. La quarta è 'dialogo'''.
(ANSA, 22.05.13)

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