lunedì, febbraio 20, 2012

Aeronautica in volo a Singapore per vendere caccia

di Antonio Mazzeo
Sono decollati dall’aeroporto romano di Pratica di Mare lo scorso 8 febbraio. Uno scalo in Grecia, un altro in Egitto, poi gli Emirati Arabi, Oman, India e Thailandia. Infine, lunedì 13, sono atterrati a Singapore per fare da star al locale Air Show, il più prestigioso salone aeronautico dell’Estremo Oriente, meta dei mercanti e dei piazzisti d’armi mondiali. Si tratta dei due caccia addestratori T-346 di Alenia Aermacchi, da poco consegnati all’Aeronautica militare italiana per formare i piloti dei bombardieri di nuova e futura generazione, gli “Eurofighter”, i “Gripen”. i “Rafale”, gli F-22 e i supercostosi Joint Striker Fighter F-35. I velivoli ripartiranno da Singapore al termine della kermesse per rientrare in Italia non prima del 25 febbraio. Un lungo tour alla conquista di nuovi mercati per le produzioni belliche di Finmeccanica, tutto a spese dei contribuenti italiani, nonostante i “tagli” e i proclami anti-sprechi del governo Monti-Passera-Di Paola. 
Il trasferimento dei velivoli T-346”, spiega il comunicato dell’Aeronautica militare, “oltre a consentire di esporre presso un Paese di grande interesse aeronautico l’ultimo prodotto dell’industria italiana, ha permesso di valutare la capacità del velivolo di poter svolgere un’intensa attività di volo continuativa, contando solo sul supporto tecnico minimo fornito da una squadra tecnica imbarcata su un C-27 a seguito della missione”. Oltre ai caccia addestratori, dunque, al Singapore Air Show, l’AMI mette in mostra anche il grande aereo da trasporto prodotto da Alenia Aeronautica. “Il C-27 è un velivolo ottimale per efficienza, alta operatività, flessibilità, migliori performance in ogni condizione e interoperabilità con altri velivoli più pesanti”, spiega la brochure distribuita ai potenziali nuovi clienti. “Il C-27 è in grado di portare a termine molte missioni come il trasporto di truppe, equipaggiamenti e medicine, il lancio di paracadutisti, il search and rescue (SAR), il rifornimento logistico, l’assistenza umanitaria, il combattimento a fuoco e il supporto alla homeland security”. In altre parole, fa la Guerra.
Proprio a Singapore, un anno e mezzo fa, era stato premiato il crescente impegno della partnership forze armate - aziende del sistema Italia. Alenia Aermacchi si era aggiudicata una commessa di 250 milioni di euro per la fornitura all’aeronautica singaporiana di 12 caccia addestratori dell’identico modello T-346 oggi in mostra all’Air Show. “Il successo del T-346 è anche il risultato di una stretta collaborazione tra il Governo italiano e l’industria della difesa”, fu il commento di Pier Francesco Guarguaglini, al tempo presidente e amministratore delegato di Finmeccanica. “La scelta del velivolo da parte di Singapore apre la strada a nuovi successi in altri mercati mondiali dove sono già in corso importanti campagne”.
In verità, il “successo” è stato solo in piccola parte italiano: la produzione degli aerei è in mano infatti ad un consorzio internazionale guidato da ST Aerospace Singapore Technologies Aerospace (società aerospaziale controllata della transnazionale ST Engineering), con la compartecipazione della statunitense Boeing e di Alenia-Aermacchi. Il contratto, perfezionato solo nel giugno 2011, prevede la consegna dei primi esemplari entro il 2012 e la gestione dei servizi di assistenza tecnica, riparazione e revisione dei velivoli. L’addestratore sarà configurato anche per l’attacco grazie alla dotazione di bombe e missili aria-terra o antinave.
Dopo l’assemblaggio nello stabilimento Alenia di Venegono Superiore (Varese), le aziende internazionali parteciperanno alle attività di addestramento integrato dei piloti. Nello specifico, i T-346 saranno schierati sulla base francese di Cazaux, dove l’Aeronautica militare di Singapore addestra periodicamente il proprio personale. Le lezioni conclusive verranno espletate invece nella scuola volo dell’Aeronautica militare di Galatina (Lecce). Il consorzio sta inoltre negoziando un pacchetto aggiuntivo che prevede di estendere per 20 anni l’addestramento, la manutenzione e il supporto logistico della flotta singaporiana, clausola che porterebbe il valore della commessa a 460 milioni di euro.
I tempi e le modalità di addestramento all’uso dei caccia sono stati discussi dall’Aeronautica militare italiana e dalla Republic Singapore Air Force (RSAF), in occasione di un expert meeting tenutosi a Roma il 18 e 19 ottobre 2011. L’incontro tra le due delegazioni, spiega l’Ufficio stampa dell’AMI, “ha messo in luce la possibilità di perseguire molteplici interessi che porteranno a rafforzare la cooperazione tra l’Aeronautica Militare e l’aeronautica singaporiana sia nel campo dell’addestramento al volo, sia nell’ambito dello scambio di esperienze operative, il cui obiettivo è formare piloti che dovranno operare sui futuri velivolo da caccia di 4^ e 5^ generazione”. L’Aeronautica italiana, prosegue il comunicato ufficiale, “ha accolto la richiesta singaporiana di partecipare con proprio personale, in qualità di osservatore, alle attività Initial Operational Test and Evaluation sul velivolo T-346A, che saranno svolte nei prossimi mesi a Pratica di Mare presso il Centro Sperimentale di Volo. Nell’ambito dell’addestramento al volo, sono state avviate e concordate le azioni per l’invio presso il 61° Stormo di Lecce di allievi piloti singaporiani per la relativa frequenza ai corsi di volo da svolgersi nell’anno 2012”.
L’Italia ha ordinato un primo lotto di sei caccia addestratori T-346 alla fine del 2009 (costo complessivo 280 milioni di euro) e si è riservata l’opzione per ulteriori nove velivoli. Le consegne sono iniziate alla fine dello scorso anno e si completeranno entro il 2012. Alenia Aermacchi e soci devono assicurare altresì il supporto logistico, l’addestramento del personale militare e la realizzazione di una parte della piattaforma logistico-infrastrutturale per l’addestramento e le operazioni di terra. Anche il ministero della difesa israeliano ha annunciato qualche giorno fa di aver scelto i T-346 per addestrare i piloti dei cacciabombardieri dell’Israel Air Force. La firma ufficiale del contratto è prevista per la metà del 2012 e i velivoli saranno consegnati a partire dalla metà del 2014. L’ordine riguarderebbe 30 velivoli per un valore record di un miliardo di dollari. A sovrintendere ai corsi di formazione e volo sarà chiamata ancora una volta l’Aeronautica militare italiana. I legami con le forze aeree israeliane sono già intensissimi: negli ultimi tre mesi, gruppi di cacciabombardieri dei due paesi hanno eseguito imponenti esercitazioni congiunte nei poligoni della Sardegna e del deserto del Negev.

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