mercoledì, ottobre 26, 2011

In piazza anche gli agenti della Dia: "Il governo ci chiede di lavarci le auto"

Manifestazione davanti a Montecitorio degli "in-Dia-gnados", investigatori delle strutture che lottano contro la criminalità organizzata e mafiosa: "Il governo uccide il progetto di Falcone e Borsellino". La nuova protesta dopo quelle del Cocer dei carabinieri e dell'Esercito, che aveva chiesto le dimissioni del governo. Interrogazione di Rosa Calipari (Pd) al ministero dell'Interno ROMA - «A causa della nota carenza di fondi destinati alla manutenzione dei veicoli», ai poliziotti della Piana di Gioia Tauro è stato ordinato di lavarsi le auto. E di provvedere alla manutenzione, controllando i livelli dell’olio e dell’acqua, lo stato della batteria. E la pressione delle ruote. Ma i tagli del governo alla Sicurezza colpiscono anche gli stipendi degli investigatori della Dia, l’organismo antimafia interforze voluto da Giovanni Falcone. Che, oggi, alle 15, sono scesi in piazza protestando davanti a Montecitorio, dichiarandosi anche loro, provocatoriamente, «in-Dia-gnados». «State uccidendo la Dia, il sogno di Falcone e Borsellino», si legge in uno striscione srotolato davanti alla Camera dai sindacati di polizia. «Il governo arresta la Dia», c’è scritto in un altro. «L’Esecutivo ha fatto della lotta alla mafia - dice Enzo Letizia, leader dei Funzionari - quasi uno spot pubblicitario, parlando di antimafia dei fatti. Nei fatti, però, ha lasciato la polizia allo sbando, senza fondi per benzina, strutture adeguate, addestramento. E ora di fatto disarma anche la Dia». La proteste degli investigatori antimafia è l’ultima in ordine di tempo che s’aggiunge a quelle di piazza dei giorni scorsi dei poliziotti. A quella clamorosa del Cocer carabinieri (ai quali pare siano state tagliate mille linee fax). E a quella dell’Esercito, il cui Cocer ha chiesto le dimissioni del governo. Sui tagli alla Dia è intervenuta Rosa Calipari del Pd, con un'interrogazione indirizzata al ministero dell'Interno: "Domandiamo se c'è un futuro per la Direzione distrettuale antimafia voluta da Falcone. Domandiamo se sulla sicurezza al di là delle parole ascoltate e dei tagli già effettuati, ci sia un impegno serio per l'adozione di misure coordinate e adeguati investimenti. Lo vogliamo sentire chiaramente". "La criminalità organizzata - è scritto nell'interrogazione - ha un volume d'affari quantificato in 311 miliardi di euro nei 27 Paesi dell'Ue, classifica nella quale l'Italia è seconda, con 81 miliardi (...), ma ai proclami del Governo in tema di lotta al crimine organizzato hanno fanno riscontro una serie di tagli indiscriminati che hanno colpito le forze dell'ordine e gravemente compromesso la funzionalità dell'attività di contrasto al crimine, dando agli operatori di Polizia una sensazione di isolamento mai avuta prima, come dimostrano le sempre più frequenti proteste di piazza".
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