sabato, ottobre 15, 2011

Professionisti contro la mafia: in mille al teatro Biondo

Un momento della manifestazione al teatro Biondo
Presentato il comitato "Professionisti liberi", una rete di professionisti pronti a far valere l'osservanza delle regole deontologiche da tutti gli iscritti agli ordini professionali, "Un'iniziativa che apre la speranza che ci sia, a fianco degli imprenditori che denunciano il racket, una schiera di professionisti che li supportano sabotando il sistema mafioso"
PALERMO - Un manifesto per la legalità e contro la mafia. Lo hanno presentato oggi al Teatro Biondo di Palermo, oltre mille professionisti, che hanno deciso così di impegnarsi concretamente contro la criminalità organizzata, di "metterci la faccia" per dimostrare il loro impegno antimafia. Si tratta di una sorta di vademecum di regole che prevede l'impossibilità di prestare alcuna forma di consulenza o attività professionale a chi è già condannato o anche solo imputato per mafia. L'associazione "Professionisti Liberi" nasce col sostegno di Addiopizzo e Libero Futuro, per continuare la lotta alla mafia comprendendo, dopo i commercianti ed i consumatori, coloro i quali esercitano professioni intellettuali. Il manifesto vuole mettere insieme una rete di professionisti onesti, che con il loro impegno personale e la loro testimonianza, pretendono l'osservanza delle regole deontologiche da tutti gli iscritti agli ordini professionali, purtroppo spesso disattese da coloro che dovrebbero vigilare.
GUARDA / La presentazione al teatro Biondo
Gli aderenti al comitato sostengono, inoltre, che la meritocrazia debba sempre essere al centro delle scelte pubbliche di selezione dei professionisti. La raccolta firme dei "Professionisti Liberi" continuerà in tutto il Paese, per raggiungere al più presto l'ambizioso traguardo delle 5.000 adesioni. Per Enrico Colajanni, presidente di Libero Futuro, si tratta di "un'iniziativa strategica perché tocca la sensibilità dei professionisti onesti che magari fino ad ora hanno taciuto, ed apre la speranza che ci sia, a fianco degli imprenditori che denunciano il racket, una schiera di professionisti che li supportano sabotando il sistema mafioso, che ha tanto bisogno dell'apporto di professionisti compiacenti".
La Repubblica, 15 ottobre 2011

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