sabato, novembre 23, 2019

Corleone, la storia della shoah non sia un pretesto per non parlare dell'odio razziale di oggi

Un momento della presentazione del libro di Hoffmann

DINO PATERNOSTRO
È utile ascoltare la storia della presenza ebrea a Corleone nel 1400. È utile ed educativo conoscere la shoah, il terribile genocidio voluto dai nazisti tedeschi  e condivisa ed imitata dai fascisti italiani. È conoscenza , è cultura. Serve ad educare le giovani generazioni. Bene hanno fatto, quindi, il comune di Corleone e l’associazione Prometheus ad organizzare stasera la presentazione del libro del prof. Alessandro Hoffmann “Storia di una famiglia di origine ebrea a Palermo”. Proprio Hoffmann ha sottolineato che anche i fascisti italiani hanno organizzato dei campi di concentramento in Italia, anche se questo spesso non viene raccontato.

Dispiace, però, che solo una relatrice abbia accennato alla tragica vicenda di Liliana Segre, senatrice a vita, ebrea italiana miracolosamente sopravvissuta alla detenzione nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau,. E dispiace ancora di più che nessuno abbia fatto cenno al clima di odio razziale che vive oggi l’Italia e alla violenza riversata dai social sulle minoranze e sui “diversi”. Nessuno ha, infine, accennato al fatto che il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sia stato costretto ad assegnare la scorta all’89nne Liliana Segre. Né tantomeno all’incredibile scelta della destra di astenersi sulla proposta di istituire una commissione per il contrasto al razzismo e all’antisemitismo.
E se si può comprendere l’imbarazzo dell’assessore alla cultura Walter Rà (“Fratelli d’Italia”), che gli ha consigliato di tacere su questi argomenti, meno comprensibile è il silenzio degli altri. Un silenzio che non è cultura, non è educativo. Tacere sull’attualità, sui fatti inquietanti di oggi, rifugiandosi nella storia, è il suo contrario. Se la memoria non aiuta a capire il presente e a costruire il futuro diventa inutile e controproducente. Se è questo il mese della cultura a cui pensa l’assessore al ramo, sarebbe meglio risparmiarcelo.  

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